Acireale / Luigino Bruni a San Paolo: riscoprire l’economia di comunione per superare la crisi di mercato

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L'intervento del prof. Luigino Bruni (alla sua sinistra il dott. Stefano Figuera)

Giovedì 3 aprile, nella gremita sala conferenze della parrocchia San Paolo di Acireale, ha avuto luogo un incontro con il prof. Luigino Bruni, ordinario di Economia Politica nell’Università LUMSA di Roma, il quale ha trattato un tema di grande attualità: “Economia Etica Futuro”.

L'intervento del prof. Luigino Bruni (alla sua sinistra il dott. Stefano Figuera)
L’intervento del prof. Luigino Bruni (alla sua sinistra il dott. Stefano Figuera)

L’iniziativa è stata assunta da Diocesi di Acireale, Azione Cattolica, Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale (MEIC), Ufficio per la Pastorale della Cultura e Consulta delle Aggregazioni Laicali, ed è stata ispirata dall’esortazione “Evangelii Gaudium” di Papa Francesco, il quale, nel momento storico in cui l’economia di mercato sta conoscendo una malattia grave, incita con forza a cambiare direzione prima che sia troppo tardi. Due sono i grandi sintomi: la deriva solitaria, infelice e consumistica degli individui e il predominio della finanza sull’economia. Quando la finanza speculativa prende in mano la proprietà e il controllo delle banche, imprese e quindi del lavoro e delle famiglie, si hanno almeno due patologie civili: la rendita domina sui profitti degli imprenditori e sui lavoratori, e le relazioni tra gli agenti assomigliano sempre più ai cosiddetti “giochi a somma zero” in cui, come in una scommessa, le vincite di una parte corrispondono esattamente alle perdite dell’altra. A Papa Francesco non basta che la cura della povertà sia lasciata agli effetti “non intenzionali” delle azioni individuali del libero mercato, alle briciole: rimette in discussione l’intero banchetto. Occorre pertanto riscoprire e valorizzare l’ “economia di comunione”. Questo in sintesi il discorso che è stato sviluppato nel corso dell’interessante incontro con il prof. Bruni, il quale non ha mancato di richiamare l’economia civile della tradizione italiana, la visione cattolica che attribuisce grande importanza all’etica in economia e la orienta al servizio dei più deboli (con iniziative come, ad esempio, la banca senza interessi e la banca etica e la dimensione cooperativa nel lavoro), mentre in atto si constata il dominio di una visione protestante che mette al centro l’individuo anziché la comunità e privilegia il presente al di fuori di una dimensione temporale.

La sala conferenze della parrocchia S. Paolo gremita di gente (in prima fila il vescovo mons. Raspanti)
La sala conferenze della parrocchia S. Paolo gremita di gente (in prima fila il vescovo mons. Raspanti)

Bruni, infatti, ha affermato che la crisi dei nostri giorni si può attribuire anche all’esclusione della dimensione temporale: il tempo da sempre è stato custodito dalla religione e dalle famiglie e un mondo senza famiglie e religione non esiste e non valorizza nemmeno la dimensione della bellezza.

Alla relazione, molto applaudita, del prof. Bruni, che era stata introdotta da Stefano Figuera del MEIC, sono seguiti gli interventi del vescovo mons. Antonino Raspanti, e di tanti laici in rappresentanza di organismi associativi e istituzionali, che hanno consentito di sviluppare un dibattito molto serrato e di sicuro utile per indirizzare l’azione di ciascuno, al di là delle macroazioni, verso una cultura del rispetto delle regole e dell’etica degli atti quotidiani dando una testimonianza viva e credibile di condivisione e di civiltà.

Giovanni Vecchio

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