Acireale / Marco Pappalardo sul giudice Livatino: incontro con gli studenti del “Brunelleschi”

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presentazione libro su giudice Livatino

Incontro particolare nell’istituto superiore “Filippo Brunelleschi” di Acireale. Una sorta di caffè letterario durante il quale il docente Marco Pappalardo, scrittore, giornalista e soprattutto educatore, ha parlato del suo libro  “Non chiamatelo ragazzino”. Il volume è dedicato a Rosario Livatino, magistrato assassinato nel 1990 vicino ad Agrigento dalla “Stidda”, cosca mafiosa che si contrapponeva a “Cosa Nostra”.

Un appuntamento, organizzato dal prof. Concetto Russo e dalla prof.ssa Annalisa Bonaccorso, voluto dalla scuola per sensibilizzare ragazze e ragazzi su un tema scottante della società, come quello pervasivo della mafia. E far loro conoscere personaggi che hanno inciso positivamente nella storia e nella vita contemporanee. Alla fine, una decina di studenti hanno posto delle domande al prof. Pappalardo.

Anche nel libro di Pappalardo, Livatino è “il giudice ragazzino”

Ragazzino è l’aggettivo che, aggiunto al sostantivo giudice, è rimasto a indicare, dal momento stesso dell’omicidio, questo magistrato giovanissimo, cattolico praticante e ligio al suo dovere professionale.Marco Pappalardo presenta il suo libro sul giudice Livatino

La Chiesa cattolica lo ha proclamato beato, perché lo ha riconosciuto martire della fede e della giustizia. Papa Bergoglio, nel giorno della beatificazione, parlando di Livatino ha detto, tra l’altro: “Nel suo servizio alla collettività come giudice integerrimo, che non si è lasciato mai corrompere, si è sforzato di giudicare non per condannare ma per redimere. Il suo lavoro lo poneva sempre sotto la tutela di Dio, per questo è diventato testimone del Vangelo fino alla morte eroica. Il suo esempio sia per tutti, specialmente per i magistrati, stimolo ad essere leali difensori della legalità e della libertà”.

Gli studenti hanno così conosciuto “l’incorruttibile”, così definito perché rifiutava anche le piccole offerte per evitare ogni equivoco circa la propria integrità morale e professionale. Il magistrato fu assassinato, come i colleghi Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, perché era diventato un grosso problema per la mafia, cioè “dava fastidio”.

Il motore che ha spinto il professore Pappalardo alla stesura di questo volume è stato un fatto di mafia. Esattamente una sparatoria verificatasi vicino all’istituto che frequentava il docente nella sua adolescenza. Quel giorno, il suo insegnante, invece che interrogare, decise di discutere su quel fatto criminale “perché non si può rimanere indifferenti a ciò”.

Pappalardo in giro per le scuole della Sicilia con il libro sul giudice Livatino

L’autore Marco Pappalardo, classe 1976, sposato, vive a Catania. Ha insegnato per anni nel Liceo “Don Bosco” di Catania e oggi è docente di Lettere all’Istituto “Majorana-Arcoleo” di Caltagirone. Ha collaborato con il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università etnea e con l’Istituto Teologico “San Tommaso” di Messina con docenze relative a temi della comunicazione. Pubblicista, scrive per i quotidiani “Avvenire” e “La Sicilia”, per il periodico “Credere”, per siti che si occupano di educazione, scuola, giovani, new media e religione. È responsabile dell’ufficio Scuola dell’Arcidiocesi di Catania, addetto stampa della Basilica Cattedrale di Catania.

Ha scritto diversi libri per: Libreria Editrice Vaticana, Elledici, Effatà, Il Pozzo di Giacobbe, Edizioni San Paolo, Paoline, alcuni tradotti in altre lingue. E’ impegnato nella diocesi etnea in vario modo e da anni nel mondo dell’educazione attraverso l’oratorio. Tra le esperienze di volontariato quotidiano, condiviso con colleghi, amici, alunni ed ex-alunni, ci anche sono la cura e il servizio ai migranti, alle persone senza dimora e alle famiglie disagiate.

L’ultimo capitolo del libro “Non chiamatelo ragazzino” è stato scritto da un’ex alunna del professore, che coltiva il sogno di diventare un magistrato proprio come Livatino. E cerca di spiegare anche come sta intraprendendo il percorso.

Al termine, Marco Pappalardo ha affermato che con questa sua pubblicazione sta girando per tutte le scuole della Sicilia, ma anche del resto d’Italia. E sta spiegando gli orrori e ciò che ci toglie la mafia.

                                                                                                                        Alessio Piro