Sarà occasione per “rivedere” il passato, riflettere su
Il sisma nel del Belice
alcuni eventi che lo hanno caratterizzato, attraverso un’analisi attuale di essi e delle loro possibili persistenze nel presente. La mostra, dal titolo “L’isola che non s’arrende”, curata dalla “Fondazione Domenico Sanfilippo Editore”, aprirà le sue porte al pubblico giovedì 21 febbraio, alle ore 19, nei locali della Galleria del Credito Siciliano di piazza Duomo 12 ad Acireale.
La Sicilia è protagonista in un biennio particolare, il 1968 – 69, in cui diversi eventi storico–sociali diedero luogo a momenti drammatici o dalla difficile e delicata gestione. Testimonianze fotografiche, video ed altra documentazione, tutto materiale tratto dall’archivio storico del quotidiano La Sicilia, permetteranno di riviverli e di soffermarsi sulle loro dinamiche e conseguenze.
Occupazione all’Università etnea
Questi i fatti attenzionati: il terremoto che tra il 14 e 15 gennaio colpì la Valle del Belice, le contestazioni studentesche del 1968, con lo sguardo rivolto all’Università di Catania, i fatti violenti del 2 dicembre ad Avola, ai quali seguì la morte di due braccianti ed, infine, la difficile situazione registrata nel quartiere di San Cristoforo a Catania, con la relativa attività di volontariato lì svolta.
Sono testimonianze di quest’ultima realtà quelle fornite dal docente universitario Antonio Di Grado e da don Antonio Giacona, docente e missionario in Cile, che ne riportarono la condizione di difficoltà anche scolastica. Eventi noti che, nonostante il passar del tempo, in alcuni casi, si ripropongono, seppur in situazioni e metodologie diverse. Il terremoto del Belice, con la sua drammaticità, richiama alla mente quello recentemente verificatosi lo scorso 26 dicembre in numerosi Comuni Etnei.
Anche l’ambito del “volontariato” sconfina, senza limiti
di tempo, ed approda nell’attualità, sottolineando la necessità di compiere gesti di attenzione agli altri in ogni contesto sociale. Uno sguardo al passato per trovarvi il presente, per rilevare l’entità di quegli avvenimenti, il modo in cui sono stati vissuti e, a distanza di anni, anche con uno sguardo critico sulla loro risoluzione o meno.
“Con la realizzazione della mostra si è inteso valorizzare il patrimonio dell’ archivio storico del giornale La Sicilia ed, al tempo stesso, dar modo di poter tornare su fatti conosciuti che riguardarono l’Isola, così da poterli rileggere, oggi, a distanza di tempo”, ha affermato Giuseppe Di Fazio, presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Domenico Sanfilippo Editore. Un’informazione fornita attraverso le immagini che permettono di osservare i cambiamenti sociali avvenuti nel corso degli anni, percepire determinate linee di pensiero, che, ad esempio, stavano dietro alla contestazione studentesca e ne vedevano la reale utilità. Un filo conduttore tra eventi, situazioni, difficoltà che si ripetono anche a distanza di anni. Chiedersi a che “punto si trovi”, oggi, la solidarietà, quanto abbiano inciso quei fatti sul presente e quanto siano andati nel dimenticatoio.
Rita Messina