Acireale / Nel “Mese dell’arte sacra” applaudito concerto del “Frottole vocal ensemble”

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Frottole vocal ensemble

Gennaio, per Acireale, rappresenta un itinerario verso l’arte sacra in tutte le sue rappresentazioni. Dalla festa folcloristico-religiosa del patrono San Sebastiano all’arte figurativa vera e propria, fino alla musica. Qui non parliamo della solita musica di tradizione o da cerimonia, che è la stessa cosa che sentiamo durante le manifestazioni religiose. Ma di un repertorio che trae a piene mani dalla musica cinquecentesca italiana: la frottola. Dunque parliamo di esecutori che sono musicisti professionisti, e cantanti tecnicamente ferrati. Artisti che si cimentano non solo nella frottola, ma anche nel madrigale, forma per antonomasia della musica colta del periodo.

Sabato 25 gennaio, nella Basilica dei ss.Pietro e Paolo di Acireale, si è esibito il “Frottole Vocal Ensemble”, specialista, appunto, della frottola e del madrigale del XVI secolo.
“Dal 2015 questo ensemble, nato dalla passione per la musica polifonica rinascimentale, tiene concerti in tutta la Sicilia – ha introdotto il direttore del gruppo Salvo Fresta. Ci siamo specializzati nel repertorio cinquecentesco a cappella, senza dimenticare il medioevo.
I concerti che abbiamo proposto, hanno toccato tutti i generi del rinascimento: la frottola, il madrigale, la cantata. Nel dicembre di due anni fa, nella Basilica s. Nicolò all’arena di Catania, ci siamo esibiti in concerti natalizi, replicati lo scorso dicembre”.Frottole vocal ensemble

Anche musica moderna nel programma del “Frottole vocal ensemble”

I pezzi eseguiti sono stati: “Verbum caro factum est”, tratto dal “Canzoniere di Uppsala”, “Riu Riu Chiu” di Mateo Flecha, “Dixit Maria” di Hans Leo Hassler, “O magnum mysterium” di William Byrd, “As on the Night” di Orlando Gibbons, “In Natali Domini” di Michael Praetorius, “Gaudete”, estratto dalle “Piae cantiones”, “Parce mihi, Domine” di Cristobal de Morales, “O vos omnes” di Tomas Luis de Victoria”, il “Pater noster” di Igor Stravinskij, “In monte oliveti” di Anton Bruckner, “O sacrum convivium” di Luigi Molfino e lo “Stabat Mater” di Urmas Sisask.

Da questo lungo elenco possiamo evincere che non solo le frottole e i madrigali, ma anche la musica moderna fa parte del repertorio dell’ensemble. Anche se di rinascimento italiano c’è ben poco: quasi tutti gli autori, infatti, sono inglesi e spagnoli.

Si sono esibiti, tra gli applausi dei presenti, i cantanti: Bea Antichi, Nora Patuzzi, Silke Gutjahr, soprani; il tenore Salvo Fresta, che è anche il direttore; i contralti Patrizia Lascari e Valeria Anzaldo e i bassi Giuseppe Leonardi e Umberto Naso.

Giosuè Consoli