Acireale / Nella Giornata delle Forze Armate il vicesindaco Ardita indica nei ragazzi i costruttori della pace del domani

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Piazza Garibaldi: il monumento ai caduti durante la cerimonia

In una piazza Garibaldi ancora offesa dalle ferite della tromba d’aria di un anno fa, la città di Acireale ha celebrato il 4 novembre la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze armate.

Piazza Garibaldi: il monumento ai caduti durante la cerimonia
Piazza Garibaldi: il monumento ai caduti durante la cerimonia

Dopo la sfilata delle varie associazioni combattentistiche e d’arma cittadine, seguita dal Gonfalone della città accompagnato dalle autorità civili e militari, tra cui il vicesindaco Nando Ardita (in sostituzione del sindaco Roberto Barbagallo, fuori sede), la cerimonia è iniziata con il momento solenne dell’alzabandiera, seguito dalla deposizione di una corona d’alloro ai piedi del monumento ai caduti, in omaggio a quanti hanno combattuto e si sono immolati nelle due guerre mondiali, ma anche di quanti si sono sacrificati su tutti i fronti e nella lotta alla criminalità.

Il vice sindaco Nando Ardita pronuncia il suo discorso rivolgendosi ai ragazzi
Il vice sindaco Nando Ardita pronuncia il suo discorso rivolgendosi ai ragazzi

Il ruolo di protagonisti è quindi passato ai ragazzi presenti in rappresentanza delle varie scuole cittadine, quegli stessi ragazzi che poco prima avevano intonato gli inni nazionale, europeo e regionale e la canzone del Piave. Infatti i giovani Damiano Trovato (alunno dell’Istituto comprensivo “Gianni Rodari”) e Rossella Spina (dell’Istituto comprensivo “Vigo Fuccio – La Spina”) hanno recitato, rispettivamente, le poesie “4 novembre” e “Si sta come d’autunno” (di Giuseppe Ungaretti, poeta che partecipò alla prima guerra mondiale), oltre ad una riflessione sul valore della guerra e della pace. E poi perché il vicesindaco Nando Ardita, nel prendere la parola per l’intervento conclusivo, ha messo da parte il discorso ufficiale preparato in precedenza e parlando a braccio ha invitato proprio i ragazzi ad essere i costruttori della pace del domani, perché se i rappresentanti della forze armate (che ha ringraziato per il loro impegno) hanno fatto il loro dovere difendendo la patria quando ciò andava fatto, adesso le forze armate non sono più forze di guerra, ma di pace, la quale va difesa strenuamente, e devono essere i ragazzi di oggi – gli adulti di domani – a fare in modo che la pace diventi un bene duraturo. E quindi “Questo momento è per tutti noi un’occasione in cui non dobbiamo fare nulla di straordinario, solo fermarci un attimo e riflettere.”

Con questa riflessione – lasciata alla meditazione di tutti i presenti – si è conclusa la cerimonia, mentre ancora una volta il coro, formato dai rappresentanti delle scuole acesi e accompagnato dal complesso bandistico “Città di Acireale” diretto dal maestro Salvo Miraglia, ha intonato l’inno di Mameli.

Nino De Maria

 

 

 

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