Acireale / Nobili declinazioni di legalità negli elaborati degli studenti premiati al “San Michele” nel concorso dell’Asara

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Hanno delineato il concetto di “legalità”, facendo riferimenti concreti alla loro esperienza del quotidiano, alle parole delle canzoni, a cui tanto sono legati, attraverso la citazione di film, riguardanti l’argomento o, semplicemente, raccontandosi, nel loro modo di rapportarsi agli altri e di rispettare chi si ha dinnanzi.

Padre Cantarella (in piedi), il dott. Michelangelo Patanè e il dott. Claudio Bandini

Le idee dei giovani studenti che hanno partecipato al concorso “Perché la legalità diventi cultura”, indetto dall’AS.AR.A. (Associazione Antiracket Acese Onlus) “Rosario Livatino”, presieduta dal dott. Claudio Bandini, sono divenute, periodo dopo periodo, temi scorrevoli ed armonici ed hanno lasciato poco spazio ai fraintendimenti. Gli elaborati vincitori sono stati premiati nei locali dell’Istituto San Michele di Acireale, Liceo Scientifico paritario, retto dai Padri Filippini.

Gli alunni delle scuole acesi, medie e superiori, si sono ritrovati tutti insieme per ribadire che la “legalità” è uno stile di vita di cui si fanno decisamente portavoce. Ognuno di loro lo ha espresso con le proprie parole ed in relazione al grado di istruzione, ma tutti hanno sottolineato come sia importante metterla in “pratica” la legalità piuttosto che limitarsi a parlarne. Essa è, infatti, riscontrabile fin dai banchi di scuola e dalle prime relazioni di rispetto e correttezza fra loro compagni e con gli adulti. Hanno scritto quanto possa essere “naturale” vivere nella legittimità delle azioni se, fin da piccoli, se ne hanno esempi ed insegnamenti corretti nel nucleo familiare, a scuola, nei vari luoghi di aggregazione. Lo hanno chiesto ai presenti, che con i loro interventi hanno ulteriormente dato fondamento alle idee dei ragazzi. “Bisogna essere consapevoli dei propri diritti e doveri fin da piccoli; sfruttare bene il tempo ed approfittare degli insegnamenti scolastici, della guida dei docenti, per prepararsi ad affrontare nel modo migliore ed onesto le situazioni che la vita propone”, ha affermato il Procuratore della Repubblica aggiunto di Catania dott. Michelangelo Patanè.

Il preside Giovanni Vecchio (a destra), insieme con Gabriella Puleo, premia uno degli studenti

Il preside dell’Istituto San Michele, prof. Giovanni Vecchio, nonché presidente della Commissione esaminatrice, ha accolto i presenti ed alternato i momenti della manifestazione, giunta alla sua diciottesima edizione, moderata dalla dott.ssa Gabriella Puleo. L’esibizione al pianoforte del giovane Gianluca Belfiore, studente del San Michele, ha impregnato l’aria delle sue raffinate note, mentre il cantastorie Luigi Di Pino ha trasportato il pubblico con le sue coinvolgenti storie musicate, che contribuiscono a diffondere le nostre tradizioni locali.

Per la scuola media sono stati premiati con uno SmartPad: Laura D’Urso, I.C. “Paolo Vasta”, sez. III H; Roberta Parisi, I.C. “Giovanni XXIII”, sez. III B; Alfredo Luca Belluomo, I.C. “G. Rodàri”, sez. III E; Anastasia Perna, I.C. “Fuccio – La Spina”, sez. II A; Aurora Caserta, I.C. “G. Galilei”, sez. III C; Lucia Ferlito,  I.C. “Grassi Pasini” (Plesso “Raciti”), sez.II B. Per la scuola superiore sono stati premiati: Roberta Finocchiaro, Liceo Classico “Gulli e Pennisi”, sez. II D; Chiara Battiato, Liceo Scientifico “Archimede”, sez. IV C; Dario Di Bella, Liceo Scientifico paritario “San Michele”, sez. II A; Garofalo Simona, I.I.S. “Maiorana – Meucci” (indirizzo tecnico-economico), sez. III A; Salvatore Lombardo, I.I.S.“Maiorana – Meucci” (indirizzo professionale), sez. V S.

L’emozione dei giovani alunni premiati era tangibile. La lettura dei loro elaborati, “tutti di alta fattura e degni di attenzione”, come sottolineato dal dott. Claudio Bandini, Presidente dall’AS.AR.A, ha evidenziato il modo soggettivo di ognuno dei premiati di elaborare la tematica. In tutti è emerso un punto in comune, ovvero quanto sia fondamentale vivere nel rispetto delle norme, degli altri e di noi stessi, poiché senza regole e leggi che gestiscono i vari aspetti del sociale ci sarebbe il “Caos” primordiale e ciascuno si farebbe giustizia da sé, diffondendo atteggiamenti di violenza e sopraffazione. Affidarsi a chi, ogni giorno, opera per la tutela e la sicurezza di tutti ovvero all’Autorità Giudiziaria, alle Forze dell’Ordine, alle associazioni come l’AS.AR.A, rafforza la coscienza del cittadino, facendolo sentire protetto e contribuisce a “stimolare in ciascuno la cultura dello Stato”, come ha affermato il procuratore generale della Repubblica di Catania dott. Salvatore Scalia. Quest’ultimo ha sottolineato l’importanza delle associazioni antiracket, che contribuiscono ad aumentare le denunce per reati di estorsione ed usura, che strozzano l’economia e, soprattutto, la vita di chi ne è vittima.

Rita Messina

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