Mercoledì 30 marzo, ad Acireale, al Teatro dell’opera dei Pupi di via Alessi, ha avuto luogo l’evento “Omaggio a Emanuele Macrì a 110 anni dalla nascita. L’Uomo, l’Artista”, a cura dell’assessorato comunale alle Attività culturali.
Moderatrice sintetica ed essenziale, la dott. Marinella Arcidiacono.
Il vice- sindaco, dott. Nando Ardita, ha portato al numeroso pubblico presente il saluto del sindaco, dott. Roberto Barbagallo, impegnato a Palermo.
Il dott. Giuseppe Contarino, presidente dell’Accademia degli Zelanti, l’arch. Benedetto Caruso, dirigente U. O. 10 della Soprintendenza di Catania, gli studiosi di tradizioni popolari, cav. Biagio Fichera e prof. Giovanni Vecchio, compongono la tavola rotonda che, incentrata sulla figura del famoso puparo, si snoda con un andamento ritmico, appassionante e critico.
Il cav. Emanuele Macrì, nato a Messina, dopo il famoso terremoto del 1908, rimasto orfano, venne adottato dal puparo acese don Mariano Pennisi; trascorse tutta la vita ad Acireale e, sposatosi, ebbe tre figli.
È rievocata la memorabile storia del Teatro dei Pupi di Acireale, fondato da don Mariano Pennisi, successivamente diretto dal genio di Emanuele Macrì che, mirabilmente, costruì molti pupi , dando vita a Carlo Magno, Orlando e ai Paladini di Francia. Nel museo di via Alessi, i cartelloni teatrali ammontano a 330.
Senza precedenti il coinvolgimento del pubblico, interessato soprattutto alle vicende romanzesche dei famosi “Pupi” del cav. Emanuele Macrì, di grande pregio, purtroppo dispersi, ma con possibilità di essere reperiti.
Molto importante la notizia che, dal 2008, l’Unesco ha dichiarato patrimonio orale dell’umanità la memoria e l’Opera dei pupi.
Gli illustri relatori tracciano l’attività preziosa del cav. Emanuele Macrì, che riuscì nella sua insonne vita di artista a portare l’Opera dei pupi e il nome di Acireale in tutto il mondo: in vari Stati europei, negli Stati Uniti d’America , in Australia. Vengono sottolineati sia il flusso continuo di turisti in via Alessi, sia la regolarità delle rappresentazioni serali con il sommario argomentativo, affisso una settimana prima all’ingresso di via Cavour, in piazza Duomo. È citata l’attività di Vincenzo Abate e di Nello Caramma, per tanti anni collaboratori di Emanuele Macrì e in seguito cultori della sua memoria, e viene mostrato al pubblico il Crocifisso posto nel teatro dei pupi.
Vari interventi portano contributi alla conoscenza della figura di grande spessore di Emanuele Macrì, all’esaltazione dell’uomo e dell’artista; due poeti dialettali, Nicola Raciti e Nino Atlante leggono due poesie in suo onore; inoltre, un video del cav. Biagio Fichera, con l’impareggiabile Puparo nella sua specifica attività, rende più intensa la serata, tanto ricca di ricordi meravigliosi, ed anche di prospettive per un nuovo futuro dell’Opera dei Pupi, a beneficio della nostra città.
Anna Bella