Il consigliere comunale Martino Florio ci illustra quale sarà il focus dell’Open day paralimpico che si svolgerà il 22 novembre prossimo al PalaVolcan di Acireale. L’evento, ci spiega, rientra in un più articolato progetto promosso dall’Unesco a cui ha aderito il comune acese per la seconda edizione. Martino Florio spiega su cosa verterà la “Settimana di educazione alla sostenibilità”, indugiando sui benefici che lo sport può offrire come volano di inclusività.
Acireale / Open day paralimpico: lo sport come strumento d’inclusività
Cos’è l’’Open day’ paralimpico? Come nasce?
“Il comune di Acireale è il secondo anno che aderisce ad un’attività promossa dall’Unesco, che riguarda l’ecosostenibilità. Nella locandina dell’evento si può leggere ‘sport, cultura ecosostenibilità e salute’ . Questa è la tematica portante su cui verteranno le quattro giornate. Il 21 novembre pianteremo degli alberi nelle scuole di Acireale. A seguire, Il 22 novembre, con l’ ‘Open day’, si terrà una giornata di sport paralimpico. Ci sarà peraltro anche una dietologa che parlerà della corretta alimentazione; il 23 i ragazzi andranno un gruppo al Crea, un centro di ricerca europeo qui ad Acireale. Ci sarà inoltre un incontro di un’ altra scuola del “Paolo Vasta” con il dirigente di un’azienda che produce scatolame di pesce, quindi sul tema “Il mare come risorsa”. Poi ci saranno due giornate dedicate al corretto utilizzo dell’acqua. “
Quali sport vedremo nella giornata dell’ ‘Open day’?
“Sarà molto particolare – spiega il consigliere Florio – perché ci saranno ragazzi in carrozzina che giocheranno a basket e faranno partecipare i ragazzi provenienti da altre scuole, circa trecento ragazzi. Verrà chiesto loro di provare la carrozzina per giocare a basket, a pallamano, ci sarà anche il tiro con l’arco e la danza in carrozzina. Inoltre, alcune ragazze di Catania in carrozzina eseguiranno alcune coreografie”.
Qual è il fine dell’ ‘Open day’ promosso?
“Comunicare che lo sport è salute, che attraverso lo sport la persona si cura, nella disabilità è un mezzo di inclusione. Lo sport come aiuto per tutti”.
Le ultime Paralimpiadi di Tokyo ci hanno regalato piogge di medaglie. Oggi secondo lei, rispetto al passato, questo evento sta ottenendo il risalto che merita?
“Le ultime Paralimpiadi sono state seguitissime. Sia i mondiali che i giochi paralimpici dello scorso anno hanno avuto più audience delle Olimpiadi o dei mondiali ‘normo’. È tutto un crescendo, soprattutto come curiosità da parte del pubblico”.
Quale consiglio si sentirebbe di dare a chi, vivendo problematiche fisiche, decide di intraprendere lo sport?
“Lo sport è un veicolo, sotto ogni punto di vista”– sostiene Martino Florio. “Leva i ragazzi dalla strada, dal computer, dalla televisione. Praticando attività sportiva si vincono i propri limiti, si fa conoscenza dell’altro, ci si mette in gioco. Ormai lo sport è diventato inclusivo, ci sono tante attività che possono praticare i ‘normo’ con chi ha disabilità e viceversa. Spesso si va nel campo di gioco insieme. Magari i punteggi vengono calcolati secondo parametri diversi, però ad esempio nel tiro con l’arco si tira insieme, alla stessa distanza e dalla stessa postazione. Lo sport tende ad annullare le diversità.”
Caruso Graziana