Acireale abbraccia la Siria / Proiezione cinematografica l’11 novembre per sostenere accoglienza di una famiglia

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The Old Oak Siria

Acireale si prepara ad accogliere una famiglia siriana all’interno della comunità acese, grazie al comitato Acireale abbraccia la Siria, nato all’inizio del 2024 in collaborazione con molteplici associazioni. Per l’evenienza, ha organizzato per lunedì 11 novembre due proiezioni cinematografiche: la prima alle 18 e la secondo alle 20:30, presso il Margherita Multisala di Acireale. Sarà di scena la pellicola The Old Oak (2023) di Ken Loach, per la quale il ricavato ottenuto sarà devoluto alla rete per sostentare i costi che la famiglia dovrà mantenere.

Acireale abbraccia la Siria: lo scopo della rete di accoglienza

La Rete ha costruito questo progetto di accoglienza della famiglia in fuga dalla guerra in Siria tramite corridoi umanitari gestiti dalla Comunità di Sant’Egidio, associazione laicale di ispirazione cristiana che da anni è localizzata all’interno di territori a rischio dal punto di vista di diritti umani. Lo scopo dell’associazione è quella di offrire alle famiglie la possibilità di scappare dalla guerra quotidiana, migrando grazie ai fondi raccolti dalla comunità i quali permettono di sostenere i costi del volo aereo, della casa e altro.

Non è la prima volta che comitati per la Siria si muovano in Sicilia per l’accoglienza di famiglie salvate da contesti di vita brutali: già in passato, nel 2021, il paese di Santa Venerina ha accolto una famiglia di origine siriana fuggita dal Libano grazie al comitato Santa Venerina abbraccia la Siria, la quale con l’aiuto di associazioni come l’Associazione Papa Giovanni XXIII sono riusciti a sostenere la nuova famiglia sia economicamente, sia nel processo di integrazione all’interno della nuova cittadina di residenza.

Proiezione Acireale per la Siria famiglia siriana

L’accoglienza di una famiglia siriana in The Old Oak: di cosa parla

L’ultima pellicola di Ken Loach narra la vicenda di Ty, proprietario di un pub intitolato The Old Oak, in una piccola cittadina ex-mineraria al nord-est della Gran Bretagna in forte crisi economica. La piccola cittadina britannica si sconvolge con l’arrivo di una famiglia di rifugiati siriani, la quale loro presenza crea un contrasto culturale che spacca in due la comunità: luogo di sfogo di queste tensioni sarà il The Old Oak, luogo dove si cercherà di mediare fra gli abitanti della cittadina e la famiglia siriana attraverso una serie di assemblee organizzate nel retro del pub. Ty, in particolar modo, stringerà un legame profondo con la figlia della famiglia, Yara, giovane fotografa che lo aiuterà nel tentativo di convincere le persone possano contribuire in quel processo di integrazione che vedrà non poche difficoltà durante il film.

Loach pone al centro del film un tema che, per quanto possa essere attuale nel nostro territorio, non è approfondito abbastanza, ossia la difficoltà dell’integrazione di una famiglia del Terzo Mondo in una nazione del Primo Mondo. Il rapporto Occidente-Oriente ha sempre implicato un rapporto di superiorità-inferiorità, in quanto l’Occidente viene visto come luogo di maggiori possibilità lavorative e sociali per l’individuo, mentre l’Oriente come un territorio sottosviluppato che costringe le persone a scappare dalla propria madrepatria o per motivazioni legate alla guerra, o per motivazioni legate all’obiettivo di migliorare le proprie condizioni economiche e lavorative in un contesto più favorevole.

Il concetto di ‘’straniero’’ da The Old Oak

A questo contesto globale si somma la figura dello “straniero’’, non visto ancora di buon occhio nel 2024 in quanto portatore di una cultura differente e di un caos che mette in dubbio tutte quelle consuetudini che fanno parte del nostro modo di vivere. Quando non c’è una coesistenza pacifica fra una cultura occidentale e una orientale si innescano pregiudizi che non solo ci rendono morbosamente attaccati alla nostra cultura come se avessimo dei paraocchi, ma al tempo stesso pur di proteggerci da possibili attacchi provenienti dal “fronte straniero’’ costruiamo in maniera automatica una barriera di protezione che permette la formazione di una società polarizzata in “Noi’’ e gli “Altri’’, dove quei valori di amore, di uguaglianza e di fratellanza non vengono perseguiti: si attacca il ”diverso”, il ”deviante”, lo ”straniero” e non lo si accetta come un nostro pari.

Il film ha lo scopo di ricordare al pubblico quella solidarietà di cui pecca il rapporto Occidente-Oriente a causa del pregiudizio: uno di questi è la visione distorta che si ha nei confronti di individui musulmani per la visione erronea che si ha sulla religione islamica, strumentalizzata ed estremizzata da gruppi fondamentalisti islamici i quali ne diffondono una parola lontana dalla realtà. I media occidentali manipolano l’identità di persone che non hanno controllo sulla loro identità, come gli immigrati musulmani, facendone un uso propagandistico politico in linea con gli obiettivi dei governi europei i quali sono conservatori in maggioranza, e ci mettono in guardia da qualcosa che non è un reale pericolo.

The Old Oak su proposta di Acireale abbraccia la Siria: intervista a Giovanni Mannino

In previsione dell’evento dell’11 novembre abbiamo intervistato Giovanni Mannino del comitato Acireale per la Siria, con cui abbiamo parlato del progetto di accoglienza della famiglia siriana.

Com’è nata l’idea di fondare la Rete del comitato Acireale abbraccia la Siria?

In realtà è nata spontaneamente: agli inizi del 2024 abbiamo iniziato a riunirci presso numerose sedi ad Acireale con l’idea di mettere su questo progetto di inclusione e fino a giugno abbiamo lavorato affinché ciò potesse concretizzarsi. La formazione della Rete è stata supportata da Marco Lovato, dell’associazione Papa Giovanni XXIII, il quale ci ha fornito delle pillole di formazione sulla questione dell’integrazione e dell’accoglienza, per avere più strumenti e più consapevolezza in noi. Adesso cercheremo di aiutare la famiglia sia economicamente, sia nel processo di integrazione all’interno della comunità, molto spesso difficile a farsi, con lo scopo di seguirla passo dopo passo.

Nel manifesto c’è un simbolo, quello del vostro comitato: cosa rappresenta?

Il simbolo della Rete rappresenta la nazione siriana colorata dalla sua bandiera a tre stelle mentre viene attorniata da due braccia color granata, colore simbolo della comunità acese. Acireale per la prima volta è protagonista di un evento che, spero, possa sensibilizzare la comunità acese per evenienze simili in futuro.

Che riscontro ha trovato la Rete da parte della comunità acese: positiva o negativa?

Un riscontro molto positivo. Con la vendita dei biglietti abbiamo raccolto un fondo molto consistente da poter consegnare alla famiglia, e le persone che hanno voluto contribuire all’acquisto sono persone le quali hanno un pensiero politico variegato. Il fatto che il pubblico sia così eterogeneo politicamente conferma quanto sia importante l’accoglienza di questa famiglia strappata dalle grinfie della guerra, dimostrando che essa non è un fatto che ha un colore politico, ma deve riguardare tutti noi. Il coinvolgimento della comunità è fondamentale, in quanto in futuro questo comitato potrebbe aiutare altre famiglie in difficoltà ed è fondamentale che tutti si mobilitino per l’integrazione di famiglie che vogliono solo vivere in un contesto di pace.

Cosa si aspetta la Rete da questo momento di incontro?

Intanto ci aspettiamo che questo evento possa portare ad un momento di riflessione generale in quanto quando si raccontano queste testimonianze e le si consegnano ad un pubblico è del tutto differente rispetto a quando le si leggono sui giornali o le si vedano sui TG nazionali: siamo costantemente bombardati da immagini di orrore di un mondo in fiamme di cui siamo solo spettatori inermi. Bisogna avere consapevolezza sul fatto che il mondo in cui viviamo non è “alla Mulino Bianco’’, ma è devastato da guerre, e non scordiamo le guerre “dimenticate’’ come quelle nel Sudan o nel Congo, su cui bisogna costruire una coscienza collettiva forte e solida. In futuro, la Rete organizzerà un incontro con la famiglia siriana, ma al momento speriamo che la partenza dalla Siria per arrivare qui ad Acireale vada per il meglio.

Per acquistare i biglietti dell’evento, si può contattare il numero 3474021830 e seguire il comitato Acireale per la Siria sul relativo Profilo Facebook, su Instagram e Threads.

Rosetta Finocchiaro