Acireale / Pizziamo insieme con la mensa San Camillo

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Acireale San Camillo

“Pizziamo insieme” con gli amici di San Camillo ad Acireale. E’ questo il nome dell’iniziativa degna di nota offerta dalla pizzeria “Capriccio”, in Piazza San Michele. Infatti in data 22 aprile 2022, attraverso l’ausilio dell’ape pizza, per pranzo, una buona azione ha regalato un sorriso ai frequentatori della comunità camilliana. Il problema del cibo è uno dei più drammatici problemi della povertà, che riguarda ogni città. Infatti, è sempre più facile vedere persone che frugano nei cassonetti dell’immondizia per cercare cibo. Dar da mangiare è un valore molto antico, diffuso in tutte le culture, perché ha un richiamo diretto al valore della vita. L’affamato interroga la coscienza di tutti, laici e credenti. Non si può rinviare al domani chi ha un bisogno vitale perché non può aspettare. Questo è il cuore della cultura della solidarietà.

Grazie a questo mezzo, la moto ape, che abbiamo messo a disposizione, abbiamo regalato a queste persone un sorriso, un giorno diverso, per poter stare insieme! Un’occasione per un atto di solidarietà ed altruismo.” Sono queste le parole di Laura Pappalardo, titolare della pizzeria “Capriccio” di Acireale.

“Aver avuto la possibilità di partecipare in periodo del genere, con una pandemia quasi alle spalle ed con una guerra in corso, nel nostro piccolo e con i nostri piccoli mezzi, ci sembrava doveroso.” Queste, invece, le parole del fratello, Giovanni, anch’egli titolare della pizzeria. “I miei ringraziamenti a tutti coloro i quali hanno permesso ciò, in particolare a Fratel Carlo Mangione.”

Acireale/ Pizziamo insieme con la mensa San Camillo

“La giornata di oggi ha messo insieme solidarietà e fraternità. Solidarietà perché è una singola persona, un pizzaiolo di Acireale, che si mette a disposizione degli amici della mensa di San Camillo. Fraternità perché si consuma tutti insieme ed è un modo anche per vivere questa aria di Carnevale, nella sua parentesi primaverile, che sta iniziando nella nostra città. Ci auguriamo che anche altre persone ed altre iniziative, possano sempre lasciare il segno di quell’attenzione, a chi nella vita, a volte, resta indietro. Sono piccoli gesti. Però è sempre dai piccoli gesti che si capisce quanto le persone tengono ad altri fratelli che hanno bisogno.” Sono queste le dichiarazioni di Fratel Carlo Mangione, religioso camilliano direttore del centro di sollievo “San Camillo”.

La tematica dell’affamato interroga sempre le nostre coscienze ed al centro di ogni credo e religione. A partire da quella cristiana, con la parabola evangelica del ricco Epulone che banchetta lautamente mentre il povero Lazzaro che giace alla sua porta. Attraverso quella ebraica, con l’insegnamento per cui “A un povero che non si conosce e dice: “Ho fame! Datemi da mangiare”, non si controlla se è un truffatore, ma gli si dà immediatamente del cibo». Fino ad arrivare alla cultura islamica, con il precetto della “zakah”, che è un invito esplicito per ogni musulmano a farsi carico delle necessità dei membri più bisognosi della comunità.

Acireale / Tra solidarietà ed altruismo

E’ proprio questo il senso della giornata offerta dalla Pizzeria acese. Una giornata all’insegna della solidarietà e dell’altruismo. Sono iniziative che ci fanno sempre più rendere conto che la povertà e i bisogni non sono soltanto nei Paesi lontani, ma anche in realtà  vicine a noi, in modo sempre più dirompente e drammatico. Per questo che siamo chiamati a moltiplicare l’impegno e aprire ancora di più i nostri cuori. La mensa permette di entrare in contatto con gli ultimi, con coloro che altrimenti non riusciresti a raggiungere e a star loro vicino. Permette di dare un pasto, ma anche ascolto ed accoglienza.

In questi mesi però, a causa del blocco di molti lavori e di un’economia che stenta a ripartire, alla mensa si sono affacciate nuove persone, i nuovi poveri. Spesso sono giovani, o giovani coppie con figli piccoli che per la prima volta si ritrovano a dover chiedere aiuto. Vivono un senso di smarrimento verso il proprio futuro e quello della propria famiglia. Ed è solo comprendendo tutto ciò che potremmo salvarci costruendo rapporti sociali basati sulla dignità umana di ogni persona.

                                                                                                Giorgia Fichera

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