Nel cuore pulsante della città, che da molti viene considerata una vera gemma architettonica, e che oggi rappresenta anche il culmine di una storia che affonda le sue radici in un passato molto lontano, la piazza Duomo di Acireale anche quest’anno ha ospitato la terza edizione del “Premio Nazionale Letterario e Fotografico Acese” organizzato appunto dall’associazione Alfa (Accademia letteraria e fotografica acese) di cui l’ing. Salvatore Maugeri è presidente.
Delimitata nel suo perimetro da quattro edifici di rilevante pregio artistico ed impreziosita da una pavimentazione in pietra lavica dell’Etna e pietra bianca di Comiso, che ben si sposano con lo stile barocco della città, la piazza si è prestata quale elegante salotto che ha voluto accogliere una manifestazione nata proprio dall’esigenza di far conoscere e dare risalto ai talenti nostrani; non a caso, anima della manifestazione è da sempre il fotografo e regista acese Marcello Trovato.
Condotta da due attori affermati, quali sono Agostino Zumbo e Rossella Caramma, la serata non poteva non iniziare con un momento dedicato al sisma che, lo scorso 26 dicembre, ha colpito tutto il comprensorio acese; per l’occasione, mentre venivano proiettate le tristi immagini dei danneggiamenti non ancora sanati, sono saliti sul palco, oltre al sindaco di Acireale ing. Stefano Alì, il suo vice, ing. Carmelo Maria Grasso, e il presidente del Consiglio comunale, Sonia Abbotto, anche l’ex Procuratore generale di Catania dr. Salvatore Scalia, in qualità di Commissario per la ricostruzione nelle zone terremotate del catanese, e Giuseppe Zappalà, presidente del Comitato Terremotati. Il pensiero da loro espresso ha avuto un comune denominatore ovvero quello di non far sentire solo chi è rimasto vittima per non rischiare che smetta di credere nella possibilità di una ricostruzione e, dunque, di una rinascita.
A seguire, anche un video omaggio, toccante e ironico allo stesso tempo, dedicato allo scrittore Andrea Camilleri ed al regista Alberto Sironi, recentemente scomparsi; successivamente la serata ha preso il via con la prima artista premiata.
A differenza delle precedenti edizioni, però, che hanno voluto incoraggiare i giovani talenti attraverso un concorso, quest’anno l’Associazione ha scelto una formula diversa volendo gratificare alcune eccellenze già collaudate nei vari settori. Un riconoscimento è andato, dunque, a Margherita Badalà, danzatrice e danza-terapeuta, per il suo libro U ballettu: uno studio approfondito sulla danza siciliana che affonda le sue radici nel mondo agro-pastorale e nei suoi rituali. La stessa Badalà, accompagnata da un giovane ballerino, durante la serata, si è è più volte esibita in alcune danze al suono di strumenti caratteristici quali la fisarmonica e la ciaramedda.
Altro riconoscimento è andato all’architetto Ivo Celeschi per la sua ricerca su l’architettura che racconta Dio, in quanto astratta, fatta di luci, ombre e spazi così come, secondo Celeschi, è fatto anche Dio. Per il suo libro Un’alba nuova, invece, è andato il riconoscimento alla scrittrice Marta Torinese; la sua opera offre importanti spunti di riflessione sulle problematiche delle donne che subiscono ricatti e smettono di esistere realmente o esistono a metà perché vivono la vita che altri, ad iniziare dai propri mariti, impongono loro di vivere. La tradizione, poi, ha lasciato il posto all’innovazione con la biopoesia e la bioletteratura di Gaetano Giuseppe Magro che ha proposto un nuovo modo di fare poesia o prosa, ovvero attraverso una terminologia biologica: l’uomo, infatti, secondo Magro, è cellula prima ancora di essere pensiero.
Si è passati, poi, ai premi specifici per ciascuna categoria: a Carmela Tucari, è andato il premio Alfa per il componimento lirico; l’artista, già premiata in molte altre parti d’Italia, è nota per il suo studio della lingua siciliana. Il premio Alfa per la narrativa è andato, invece, a Marinella Fiume, artista versatile e di grande temperamento, nota per la scrittura colta e raffinata che ha impugnato spesso battaglie civili a favore di categorie più deboli. Infine, per la categoria fotografica, il premio è andato a Manuel Scrima; fotografo poliedrico e regista dalle tematiche sociali molto vicine all’Africa, il giovane ha già lavorato in molte parti d’Europa, Cina e Nepal e, in occasione della premiazione, ha voluto illustrare il suo prossimo progetto Prosopon 2030, inerente gli obiettivi umanitari perseguiti dalle Nazioni Unite, che si propone di raccogliere ed immortalare lo sguardo ed i sogni di 2030 ragazzi intervistati.
Alla presenza, dunque, di un sindaco orgoglioso di iniziative che, come questa, concretizzano la sensibilità e l’apertura di una cittadinanza protesa verso una maggiore consapevolezza di sé e del proprio patrimonio intellettuale, attraverso la cultura sono stati, ancora una volta, veicolati messaggi importanti di crescita non solo artistica ma anche sociale, grazie all’impegno volontario di chi crede nei valori collettivi e nell’importanza della loro diffusione.
Cristiana Zingarino