Acireale / Presentato alla Zelantea il libro di Antonio Patanè sul difficile episcopato di mons. Colli ad Acireale

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A sx il prof. Antonio Patanè

Nella biblioteca Zelantea, il prof. mons.Gaetano Zito, Ordinario di Storia della Chiesa nello Studio Teologico San Paolo di Catania, ha presentato il libro del prof. Antonio Patané, “Evasio Colli – Vescovo di Acireale (1927- 1932).

Il presidente dell’Accademia Zelantea, dott. Giuseppe Contarino, ha tracciato il profilo dell’Autore, elogiandone la solida base storica. Del vescovo piemontese Colli esalta la spiritualità, raccontando qualche episodio.

A sx il prof. Antonio Patanè
Da sx: il prof. Antonio Patanè e mons. Zito

Il prof. Gaetano Zito fa un excursus sul terzo decennio del Novecento, in cui la diocesi di Acireale, con numeroso clero povero e poche parrocchie, ha tre vescovi: il marchigiano Fernando Cento; l’acese Salvatore Bella; Evasio Colli, nativo di Casale Monferrato.
E’ il complesso periodo storico del pontificato di Pio XI: il vescovo Colli giunge ad Acireale all’antivigilia dei Patti Lateranensi del 1929 – tra lo Stato italiano e la Santa Sede -, dopo dei quali su venti vescovi in Sicilia, undici provengono dall’area centro-settentrionale. Da evidenziare che dalla stessa Sicilia perviene alla Santa Sede la richiesta di vescovi non siciliani, essendo difficile trovare in loco soggetti idonei. E’ lo stesso don Luigi Sturzo ad auspicare tali nomine.

L’oratore dipinge chiaramente la situazione di episcopati siciliani, tra cui quello di Colli, che navigano tra varie difficoltà, con episodi di conflittualità per le nomine di parroci, con rifiuti di nomine vescovili. Si verifica che l’imposizione di chiudere tutti i Seminari siciliani, lasciandone attivi soltanto due, a Palermo e Catania, non viene attuata e la Sicilia resta l’ unica regione senza un seminario regionale. Il clero siciliano manifesta il plauso per vescovi dell’alta Italia, inviati nell’Isola, quali messaggeri “dello spirito ambrosiano”. Fino alla vigilia del Vaticano II i vescovi di Sicilia manifestano lamentele.

Il prof. Zito, inoltre, traccia la storia degli Istituti femminili, sia delle Orsoline sia delle Figlie di Maria Ausiliatrice, delle quali cita la prima salesiana venuta dall’Italia del Nord, Maddalena Maria Morano. Parla della fondazione di quaranta comunità salesiane in Sicilia: nella diocesi di Acireale, la prima sorge a Randazzo, seguita da quella di Mascali, e in terzo luogo in Acireale; uno degli obiettivi è aiutare le chiese locali in opere assistenziali ed educative.

Segue un dibattito, e dall’intervento del can. Salvatore Pappalardo, seminarista nel periodo di Colli, emerge la paterna figura del Vescovo come “uomo di Chiesa”, amato dai seminaristi, con rilevanti doti di vita interiore, che si rivelano in modo particolare nel contatto con la popolazione di Mascali, in seguito all’eruzione dell’Etna.
Lasciata Acireale, Evasio Colli è nominato vescovo di Parma, dove muore nel 1971.

A conclusione, il prof. Patané sostiene che “la ricerca non finisce mai”, e si propone di mettere in luce in un’altra sua opera lati poco chiari dell’Episcopato di Colli.

                                                   Anna Bella

 

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