Acireale / Presentato il bando per la zona franca urbana: benefici e agevolazioni per micro e piccole imprese

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Nel palazzo del turismo di via Ruggero Settimo il comune di Acireale ha presentato il bando per la zona franca urbana e le relative agevolazioni previste dalla normativa.Scorcio del Duomo da via Davì

Il sindaco di Acireale, Nino Garozzo, era visibilmente gongolante perché la città di Acireale era stata inclusa nell’elenco dei comuni che potranno usufruire dei benefici per le piccole e micro imprese localizzate nelle Zone Franche Urbane delle regioni dell’Obiettivo Convergenza.

Possono beneficiare delle agevolazioni, ammontanti per Acireale a 10.242.483,28 euro, le imprese di micro e piccole dimensione, già costituite regolarmente e regolarmente iscritte nel Registro delle imprese alla data di presentazione dell’istanza. Le imprese devono disporre di un ufficio o locale, destinato all’attività, ubicato nel territorio della ZFU (Zona Franca Urbana). Non sono previste esclusioni o limitazioni in funzione della forma societaria dell’impresa, fermo restando l’obbligo per la società richiedente, ai fini dell’accesso alle agevolazioni, dell’iscrizione al Registro delle imprese e del necessario svolgimento di un’attività di impresa. L’ufficio o locale deve essere regolarmente segnalato alla competente Camera di commercio e risultare dal relativo certificato camerale. Possono accedere alle agevolazioni anche gli studi professionali e, più in generale, i professionisti purché svolgano la propria attività in forma di impresa e siano iscritti, alla data di presentazione dell’istanza di agevolazione, al Registro delle imprese. Ovviamente le attività devono essere svolte all’interno del territorio della ZFU.

Le agevolazioni non possono essere concesse: a) a imprese attive nel settore della pesca e dell’acquacoltura; b) a imprese attive nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli; c) per lo svolgimento di attività connesse all’esportazione verso paesi terzi o Stati membri; d) per gli interventi condizionati all’impiego preferenziale di prodotti interni rispetto ai prodotti d’importazione; e) a imprese attive nel settore carboniero; f) a imprese in difficoltà ai sensi degli Orientamenti comunitari sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà.

I benefici di cui alla normativa sulle ZFU, che non possono essere superiori a 200.000 € pro capite, si riferiscono a: a) esenzione dalle imposte sui redditi; b) esenzione dall’imposta regionale sulle attività produttive; c) esenzione dall’imposta municipale propria; d) esonero dal versamento dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente. Le agevolazioni sono usufruite mediante riduzione dei versamenti da effettuarsi con il modello F24.

È da precisare che le ZFU non sono corrispondenti all’intero territorio comunale e, in alcuni casi, non coincidono nemmeno con la specifica via riferendosi alle zone censuarie previste dall’ISTAT.

È opportuno pertanto appurare con particolare attenzione l’appartenenza dell’impresa alla singola ZFU.

Si tratta di una robusta iniezione e non di una semplice boccata di ossigeno. Spetta alle imprese, con l’aiuto ed il sostegno del comune, sapere sfruttare questa grossa opportunità. Alla conferenza però c’erano solo i commercialisti e non gli interessati. Si tratta solo di un caso fortuito?

Pippo Sorrentino

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