Parlare del fenomeno mafia oggi, delle trattative tra lo Stato e la mafia, parlare di due eventi che ancora oggi, a distanza di venticinque anni, sono ancora vivi nella memoria di tutti, le stragi di Capaci e via D’Amelio dove i giudici Falcone e Borsellino insieme agli uomini della scorta persero tragicamente la vita.
Questo il tema dell’incontro organizzato ad Acireale, nella sala “Pinella Musmeci”, dall’associazione “L’impulso” insieme alla SIE (Salvatore Insenga editore) e al comune di Acireale. L’idea nasce per presentare al pubblico acese il libro “ Lo Stato nascosto”, le trattative che portarono alla pax mafiosa.
Presente in sala l’autrice Monica Capodici (assente Antonio Moccia coautore del libro) insieme all’ideatore del progetto Antonello Marini e all’editore Salvatore Insenga, insieme ad altri ospiti per parlare ancora una volta del fenomeno mafioso, e per non dimenticare le stragi degli anni ’90 insieme ad altri delittuosi eventi. A fare gli onori di casa il presidente dell’associazione L’impulso, avv. Salvatore Emanuele Leotta e il giornalista e moderatore della serata Vincenzo Barbagallo, presente anche l’assessore alla Cultura, Turismo e Sviluppo economico, dott. Antonio Coniglio che sta promuovendo le manifestazioni culturali che si svolgeranno durante il mese di marzo nella nostra città.
Dopo i saluti di rito, l’intervento del magistrato dott. Sebastiano Ardita, ha introdotto il pubblico in sala nel delicato e tragico argomento delle stragi di mafia e della difficile lotta per debellare questa piaga sociale che attanaglia il nostro paese. Mentre gli invitati venivano intervistati e davano il loro personale contributo con le loro idee, i ricordi e le riflessioni su quanto avvenuto, scorrevano le immagini di un filmato con i protagonisti di questi eventi, il giudice Giovanni Falcone, il giudice Paolo Borsellino, Peppino Impastato, il dottore Attilio Manca, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Momenti toccanti e commoventi, ascoltando intanto l’intervento di Salvatore Borsellino, fratello di Paolo e di Brizio Montinaro, fratello di Antonio Montinaro, agente di scorta del giudice Falcone.
E’ già trascorso un quarto di secolo da quel 23 maggio e 19 luglio 1992, ma tutti noi ricordiamo ancora dove eravamo in quei momenti, dove abbiamo appreso le notizie, chi c’era accanto a noi. I presenti si sono anche chiesti come mai i giovani che all’epoca non erano ancora nati non studiano quegli oscuri anni nei libri di storia, quelle pagine e molte altre ancora non fanno parte dei programmi scolastici, la storia che si studia nelle scuole italiane arriva al massimo al secondo conflitto mondiale e poi. . .
La signora Angela Manca è stata l’ultima ospite ad intervenire e il giornalista Barbagallo nell’introdurre il suo intervento ha sottolineato che, a differenza degli altri ospiti, a lei non si sentiva di fare in maniera diretta nessuna domanda. Cosa chiedere ad una mamma che ha vissuto il più atroce lutto che un essere umano può vivere, un genitore che piange il proprio figlio con la consapevolezza che è stato ucciso? Ma la signora Manca ha dovuto subire un supplizio ancora più grande, vedere infangato il nome del figlio Attilio che per la versione ufficiale era morto per una overdose. La verità è ancora lontana, i processi lunghi e snervanti per i cari delle vittime che sommano al loro personale dolore la sfiducia verso un sistema giudiziario a volte carente per i tempi lunghi e per verità che vengono taciute , concetto varie volte ribadito dai presenti all’incontro.
Il numeroso pubblico presente in sala ha ascoltato con partecipazione e attimi di sgomento i vari interventi e “Lo Stato nascosto”, che nei prossimi mesi sarà presentato in tutto il territorio nazionale, può essere per il lettore una possibilità di entrare da una porta socchiusa per “sbirciare” carte e faldoni che non possono essere alla portata di tutti: molte cose aspettano una risposta, ma la verità processuale forse si farà attendere ancora a lungo.
Gabriella Puleo