Un’ora densa di contenuti per la presentazione ad Acireale del libro di Sebastiano Costanzo, intitolato “Il bene e il male: gli Angeli nella raffigurazione pittorica e Fiori in Natura”, che raccoglie le opere già presentate dall’autore in una mostra fotografica.
Don Marcello Zappalà: gli angeli superiori agli uomini
Don Marcello Zappalà ha messo in evidenza come gli angeli, o meglio gli spiriti celesti, siano superiori agli uomini per natura e differiscano per essenza, siano dotati di intelletto puro e abbiano una volontà immutabile. Sono esseri personali immortali che hanno il compito di adorare, servire, annunciare, custodire. Sono raggruppati nei seguenti nove cori angelici, non da intendersi in ordine gerarchico, che indicano prossimità a Dio o all’uomo secondo corrispondenti funzioni:
1. Serafini, per Carità.
2. Cherubini, per Fede.
3. Troni, per Umiltà.
4. Dominazioni, per Dominio dei sensi.
5. Potestà, per Difesa dalle tentazioni.
6. Virtù celesti, per Liberazione dal male.
7. Principati, per Obbedienza.
8. Arcangeli, per Perseveranza.
9. Angeli, per Custodia.
Sebastiano Vecchio: ecco come venivano rappresentati gli angeli
Il professore Sebastiano Vecchio ha ricordato come in origine gli angeli venissero rappresentati senza ali. Inoltre nelle raffigurazioni man mano si addolciscono e dal xv secolo appaiono femminilizzati. Per alcuni Padri della Chiesa hanno un corpo sui generis, mentre solo a partire da Lattanzio sono considerati propriamente spirituali. Il ‘900 ha visto tre immagini importanti di angeli. Due immagini poetiche: l’angelo necessario di Stevens e l’angelo tremendo di Rilke (che però aveva parlato anche di un angelo sorridente); quindi un’immagine pittorica, l’angelo nuovo di Klee, che il teologo Giuseppe Ruggieri ha riprodotto nella copertina del suo libro sulla messianicità.
Richiamando l’invito paolino a “non compiacersi del culto degli Angeli” (Col 2,18), Vecchio si è poi soffermato sull’unico passo del Nuovo Testamento che menziona il custode: Mt 18,10 (Gesù che esorta a non disprezzare i ‘piccoli’ perché i loro angeli vedono sempre Dio). Quindi ha citato il teologo Romano Guardini, secondo cui l’angelo custode non preserva dalle disgrazie e “non ha nulla a che fare con quelle persone celesti di sorveglianza, nelle quali l’ha ridotto il sentimentalismo”. Nè con “le sciocchezze e il disonore di cui l’industria del Natale si fa colpevole con la figura dell’angelo”, come risulta colpevole anche una certa predicazione e un certo modo di intendere la fede. “Gli angeli non sono così”, afferma Guardini, e sostiene che il compito vero dell’angelo custode è semmai quello di “aiutare l’uomo a essere sé stesso nel modo giusto”.
Don Agostino Russo: il bene e il male
Il Vicario generale, don Agostino Russo ha sottolineato il fatto che l’uomo – pur essendo stato creato innanzitutto per il bene, col quale dà gloria a Dio – sperimenta un eterno conflitto tra il bene e il male, sempre presenti dentro di lui, come evidenziato da Paolo, nella lettera ai Romani, quando afferma: “Io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio” (7,19). Questi due aspetti sono ben evidenziati dall’autore della mostra fotografica: il bene, frutto del sacrificio, e il male, frutto dell’invidia, ma anche del cedimento alle tentazioni che inevitabilmente si presentano. Ma è possibile, proprio nel sacrario della coscienza, ascoltare la voce di Dio, e quindi operare un saggio discernimento: riconoscere il bene e distinguerlo dal male; “Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene” (Rm 12,21).
La mostra può certamente essere considerata anche una esaltazione della bellezza. Dio ha creato tutto buono e bello. “Dio vide che era cosa buona”, leggiamo nel libro della Genesi; riguardo alla creazione dell’uomo leggiamo che è cosa “molto buona”: da Dio non può provenire il male. A proposito degli autori delle varie opere d’arte, viene citato uno dei più significativi motti storici (del tutto arbitrariamente affibbiato storicamente a San Francesco d’Assisi, che tuttavia non risulta averlo mai detto né scritto): “Chi lavora con le proprie mani è un lavoratore, chi lavora con le mani e la testa è un artigiano, chi lavora con le mani e la testa ed il cuore è un artista”. Un vero artista deve necessariamente metterci il cuore.
Acireale / Il libro di Sebastiano Costanzo sugli angeli
Infine l’autore Costanzo ha dichiarato le motivazioni che lo hanno spinto alla pubblicazione dell’opera, sottolineando il compito che le creature angeliche hanno nel sostenere l’uomo nella scelta del Bene ed evidenziando il ruolo educativo che l’Arte ha avuto per il popolo cristiano. “In questi tempi difficili, a volte accade che le azioni di Bene – ha affermato – già presente in ciascun uomo, ci facciano quasi vivere e respirare un pezzo di Cielo. E’ necessario, perciò, grazie all’aiuto dell’Angelo custode, esercitare un sano discernimento tra il Bene e il Male, che ci faccia vivere una vita “bella, sana e onesta, così da rendere Gloria al nostro Creatore”.