L’illusionista, il mangiafuoco, il giocoliere, l’equilibrista: tutti attori nel palcoscenico più grande, quello della strada; non esiste poltrona e il vestito da sera non serve perché questi artisti dalla complessa tecnica circense mettono in scena l’espressione di teatro più variegata ed intrigante: questo è il teatro della vita, questo è il teatro della strada. Acireale chiude l’estate con il brivido: per l’ultimo week-end di Agosto, le strade della città si trasformano e prestano il suolo al primo Street Art Festival, manifestazione promossa dall’associazione PROACIREALE, con la collaborazione di “PROMITALY” e “FESTA E MUSICA”. Una meravigliosa occasione per grandi e piccini per stupirsi e ritrovarsi a bocca aperta di fronte alle forme di creatività e talento meno comuni al mondo. Buona la prima? Difficile a dirsi: le difficoltà organizzative si sono riscontrate e da questo discreto punto di partenza non si può far altro che proseguire e migliorare; un bel banco di prova per la manifestazione che ha visto comunque una cospicua partecipazione e che ha saputo incantare all’interno del fascino barocco che la città di Acireale sa di offrire.
L’arte di strada è un’arte raffinata, complessa, che ti fa rischiare e che ti consuma come solo la passione può fare; Giosuè Kamel, mangiafuoco che ha partecipato al Festival, ci racconta la sua storia, di come nasce la sua arte e di come si è ritrovato a sputare fiamme: “Nella vita si finisce per perdersi nel lavoro… Due anni fa mi sono guardato allo specchio ed ho visto che non c’ero più; ho mollato tutto e mi sono buttato nella ricerca dell’arte e fare di essa una ragione di vita”. Risorgere come fenice, rinascere come Fenix: il suo personaggio che sulla schiena porta i segni del fuoco e sulle mani le macchie di petrolio; nel suo spettacolo collabora con Luna, una giovane ragazza, che scherza con le fiamme insieme a lui. Giosuè non è uno sprovveduto e se non sputasse fuoco potrebbe essere poeta: ”L’arte non è soltanto spettacolo, anche il meccanico è un artista, l’unica differenza tra il manovale il professionista e l’artista è che il manovale usa le mani; il professionista usa la mente e le mani; l’artista invece usa la mente, le mani e il cuore”. Questa è la vita dell’artista di strada: girare il mondo e mostrare il genio che solo il cuore può muovere: “Il più bel festival al quale ho partecipato è stato a Sonico, su al nord: grandissimo rispetto per gli artisti, tanta passione ed ottima organizzazione; dispiace tanto che in Sicilia questo tipo di arte non sia così valorizzate, purtroppo si finisce per progettare solo per un tornaconto economico ed essa viene vista dalla gente solo attraverso un filtro negativo”. Il teatro della vita metta in scena uno spettacolo diverso per ognuno di noi: tocca solo decidere quale parte interpretare; Giosuè il suo ruolo l’ha scelto e noi? “Sono partito con 60 Euro in tasca ed uno zaino in spalla, non bisogna avere paura di nulla… Vivo per le emozioni, quelle più belle le provo quando vedo le lacrime negli occhi della gente di fronte a ciò che faccio… Quella è l’emozione più bella”.
Andrea Viscuso