Acireale/ Quattro territori a confronto all’incontro sul laicato cattolico in Sicilia

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Acireale, Alcamo, Ragusa e Messina, quattro territori a confronto per delineare e ripercorrere la storia delle Confraternite locali, in un incontro religioso e al tempo stesso storico-culturale.
A far da cornice all’evento, intitolato “Il ruolo del laicato cattolico in Sicilia: confraternite e comitati”, la Basilica Collegiata dei Santi apostoli Pietro e Paolo di Acireale. La stessa sede ha ospitato la mostra dedicata all’“Iconografia del Venerdì Santo ad Acireale, ieri e oggi”, organizzata dall’Arciconfraternita SS.mo Crocifisso in San Pietro. Due distinti momenti di un unico percorso che, dall’esposizione di oggetti relativi alla processione del “Cristo morto di Acireale”, recuperati e custoditi dalla confraternita acese, si è esteso ad ampio raggio al territorio siciliano.relatori
La storia dell’associazione è stata ripercorsa dal rettore, dott. Gaetano Arcidiacono. Il suo intervento ne ha scandito le varie fasi storiche, durante le quali “come comunità di credenti, ha inteso testimoniare il vangelo, attraverso opere di misericordia”, fino al momento attuale, con la finalità di solennizzare la processione del Venerdì Santo, che dalla chiesa del Monte Calvario del SS Salvatore (corso Savoia), conduce il simulacro del Cristo Morto alla basilica dei Santi Apostoli Pietro e Paolo (piazza Duomo).
“La presenza dei laici nella storia della Chiesa”, ha affermato il dott. Luigi Culmone, giornalista cattolico, “continua ancora oggi, a fianco dei pastori, sotto la guida del Santo Padre, Vicario di Cristo, in un percorso difficile ”
Dal XVI sec. ai giorni nostri, le tappe percorse dalla confraternita del SS.mo Crocifisso di Alcamo sono state tante e diverse per “catechizzare e tenere viva la scintilla della fede cattolica”, come ha riportato Sergio Dara, funzionario archivista di Stato, portavoce della confraternita, che ad oggi annovera 140 confratelli.
Sei giovani del gruppo dei circa 50 portatori del fercolo si prodigano, invece, per promuovere, anche attraverso il web, la festa in onore del patrono di Ragusa San Giovanni Battista. Varie iniziative sono realizzate in simbiosi con i comitati della Val di Noto, come ha testimoniato Simone Digrandi, portavoce del comitato festeggiamenti.relatori+vescovo
In ambito messinese, Marco Grassi, ricercatore e vicegovernatore della Nobile Arciconfraternita dell’Annunziata dei Catalani, ne ha tracciato la storia, sottolineandone la ripresa intorno agli anni ‘90 del ‘900.
“Si tratta di quattro situazioni diverse”, ha affermato, infine, mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale,“dal più giovane, con metodi ed esperienze nuove, ad altre più antiche, con il peso della storia portato bene”.
Particolarmente interessante è stata l’esposizione storica avente ad oggetto la nascita intorno al ‘500 delle varie confraternite, il loro sviluppo, la funzione spirituale ed a volte anche mutualistica in favore dei confrati, nonché l’ ampia ripresa negli anni recenti, grazie ad alcune encicliche di Papa Giovanni Paolo II, che ne comprese l’importanza.
L’auspicio del vescovo è stato, infine, quello di ripetere il momento di incontro e, soprattutto, confronto tra le varie organizzazioni laicali siciliane, in una prospettiva di sviluppo della loro missione.

Rita Messina

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