Ritrovarsi quarant’anni dopo la maturità e riannodare con grande naturalezza i fili dell’amicizia alla stessa maniera in cui ci si lasciò all’indomani degli esami. Riabbracciarsi, scherzare, ballare e cantare, tirarsi qualche bicchiere d’acqua addosso. Con lo stesso spirito goliardico dell’ultimo anno di scuola e della indimenticabile gita in Toscana, suggellata dalla foto-ricordo a Siena. L’occasione di questa “reunion” è stata una serata unica, ribattezzata la “festa dei dicio-quarantenni”. Una quarantina di ex allievi del Liceo Gulli e Pennisi di Acireale si sono ritrovati insieme per tagliare il traguardo degli otto lustri dal conseguimento della maturità classica. Era l’estate del 1984, gli esami si protrassero fino a fine luglio e la Commissione esaminatrice, presieduta dal prof. Natale Tedesco, fu abbastanza severa nelle valutazioni.
Occasione di riflessione nostalgica per un’Acireale d’altri tempi
Altri tempi, una Acireale completamente diversa da quella che sarebbe stata negli anni a venire e soprattutto una città allora con una matrice identitaria ben precisa. Acireale era una delle più belle città di Sicilia. Lo sarebbe tuttora, ma adesso ci vogliono gli occhi del cuore per continuare a vederla così. Il Presidente di Commissione, congedatosi successivamente Professore emerito di Letteratura Italiana dell’Università di Palermo, amava Acireale – e non faceva mistero di questa sua passione – perché era per lui una città-gioiello: cultura, terme, alberghi e mare.
La maturità al Gulli e Pennisi di Acireale dei “dicio-quarantenni” nel 1984
Pertanto, per starvi il più possibile vicino, era solito di anno in anno candidarsi come commissario d’esami di maturità in uno degli istituti scolastici superiori della provincia. Quell’estate fu assegnato al Gulli e Pennisi e ad una settantina di giovani di belle speranze toccò districarsi fra le varie tracce del tema d’italiano (tra cui un brano da “Una scelta di vita” di Giorgio Amendola), la versione di Tacito e due materie da portare all’orale, anche se qualcuno ne incluse ancora qualche altra a piacere per provare a puntare alla posta più alta. Nando Romeo, di recente prematuramente scomparso, fu il più bravo di tutti e qualche mese più tardi venne pure nominato Alfiere della Repubblica dall’allora Presidente Sandro Pertini, prima di intraprendere gli studi universitari e una carriera professionale a livello europeo.
La sede storica del Gulli e Pennisi: luogo di formazione per illustri acesi di oggi
Il 1984 fu il penultimo anno in cui la sede del Gulli e Pennisi rimase lo storico edificio di via Marchese di Sangiuliano 15, parte integrante del convento domenicano e della chiesa che guarda alla piazza. Ancora un altro anno scolastico e poi da quel momento il “Classico” diventò itinerante fra il Collegio Pennisi e il IV Circolo Plesso Ferretti, prima di approdare negli attuali locali di via Arcidiacono 2.
Vedere il vecchio Gulli e Pennisi nello stato in cui si trova oggi è un dolore psicologico ed estetico. Vero è che presto i locali del convento saranno ristrutturati e in buona parte diventeranno un tutt’uno con la Biblioteca e Pinacoteca Zelantea. Però la chiusura col lucchetto del cancello grigio e l’inagibilità di alcune zone dell’edificio è come se volessero rimuovere il glorioso passato di una delle scuole più importanti della Sicilia. Nella quale conseguirono la maturità migliaia di giovani, incluse personalità di rilievo a livello nazionale.
La festa dei “dicio-quarantenni” del Gulli e Pennisi di Acireale tra vecchi ricordi del 1984 e nuovi misteri
Il passato però non si può cancellare. Le memorie del cuore nemmeno. Dunque, tornando alla festa dei “dicio-quarantenni”, Seby Fasone, Claudia Giorgianni, Susy Tarascio ed altri l’hanno chiamata così perché hanno voluto fermare il tempo all’estate del 1984. Quando molti di loro avevano 18 anni, proprio come i ragazzi e le ragazze di oggi che hanno appena concluso i loro studi superiori. Quattro sezioni – A, B, C e D – che per l’occasione hanno creato un gruppo social, ad elevata frequenza di messaggi, altro che “whatsapp delle mamme”.
Nei giorni precedenti la festa, la pioggia di notifiche è stata più intensa della tempesta di cenere vulcanica di qualche giorno dopo. Rimarrà però un mistero per tutti: chi si cela dietro l’“Admin” nella chat dei dicio-quarantenni?
Saro Faraci