Acireale / Raccoglimento e preghiera nella giornata penitenziale con la processione del SS. Cristo alla colonna

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La solenne concelebrazione eucaristica

Si è svolta con grande partecipazione emotiva ad Acireale la giornata penitenziale cittadina, indetta in occasione dell’Anno Santo straordinario della Misericordia. Incentrata sull’immagine del SS.mo Cristo alla colonna, che si venera nella Basilica dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, la giornata penitenziale ha avuto inizio alle ore 9 con la solenne concelebrazione eucaristica, presieduta dal vescovo di Acireale, mons. Antonino Raspanti, che nella sua omelia ha commentato le letture del giorno, soffermandosi sull’immagine del Cristo sofferente. La Basilica è rimasta aperta tutta la giornata per consentire ai fedeli di raccogliersi in preghiera e celebrare il sacramento della riconciliazione.

processioneGrandissima era poi l’attesa per la processione straordinaria del Cristo alla colonna, in forse fino all’ultimo istante a motivo delle avverse condizioni climatiche. Attesa giustificata dal fatto che il venerato simulacro (risalente al XVIII sec.), per tradizione, percorre le vie della città solo in occasioni straordinarie, come il Giubileo. Nonostante un cielo plumbeo che minacciava pioggia (caduta copiosamente sia in mattinata che successivamente, in serata), la miracolosa effigie del Divinissimo Cristo alla colonna nel pomeriggio è stata condotta in processione, accompagnata dal vescovo con il clero, i seminaristi, i religiosi, le confraternite, le parrocchie e i rappresentanti di gruppi, movimenti ed associazioni cittadine, oltre che dalle autorità civili. Il corteo, che si è mosso dalla Basilica dei Santi Apostoli Pietro e Paolo alle ore 17,30 (come da programma), si è svolto in un clima di profondo raccoglimento e di preghiera da piazza Duomo verso corso Umberto, via P.Vasta e corso Savoia, per poi fare ritorno in piazza Duomo. Lungo il percorso sono stati letti dei testi, preparati da don Gaetano Pappalardo e don Marcello Zappalà, sulle ultime sette parole pronunciate da Gesù in croce; le riflessioni hanno fatto riferimento anche alle sette opere di misericordia. L’animazione liturgica è stata curata dalle parrocchie cittadine e dalla corale polifonica Akàthistos, diretta dal M° Carmelo Falcotti.

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Il simulacro del “Divinissimo”

Al termine della processione, sul sagrato della Basilica dei Santi Pietro e Paolo, mons. Raspanti ha ricordato ai fedeli come “in Cristo flagellato e umiliato, leggiamo la storia degli uomini di ieri e di oggi piagati dal peccato e dalle situazioni della vita”. “Non vogliamo passare dinanzi a loro indifferenti – ha aggiunto il vescovo – ma come il buon samaritano del Vangelo desideriamo fermarci per versare nelle loro ferite l’olio della consolazione e il vino della speranza”. I sacerdoti hanno, quindi, concluso questo grande evento di fede e devozione cittadina con la recita della preghiera composta da Papa Francesco per l’Anno Santo straordinario della Misericordia.
Abbiamo anche raccolto la testimonianza di uno dei confrati, che ha avuto l’onere e l’onore di sostenere e portare in processione la statua del Cristo. “Una grande emozione, da non poter spiegare. Portare il Cristo sulle proprie spalle, sebbene rappresenti un piccolo sforzo, per me è come portare la Sua croce, con piena devozione, in spirito di umiltà, da peccatore in cerca di misericordia”. “La processione rischiava di saltare – aggiunge – ma è stata la volontà di Gesù Cristo a voler far pregare i suoi discepoli senza una goccia di pioggia lungo il tragitto delle sette meditazioni sulla misericordia. Questi sono segnali forti su cui ognuno di noi deve riflettere: nulla è impossibile a Dio!”.

Guido Leonardi

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