Da alcuni giorni una piacevole novità ad Acireale: riapre il cinema Spadaro, già in funzione. In questo momento così particolare, per il nostro Paese e per il mondo, la ripresa di un’attività culturale dà lustro agli abitanti e ad Acireale tutta. E’ una fiammella che insieme alle altre farà più luce in città. La famiglia Spadaro, proprietaria dell’attività si è voluta impegnare con coraggio e tenacia. Ne abbiamo parlato con Giovanni e Sebastiano Spadaro.
L’apertura del cinema Spadaro è, sicuramente, segno di un grande impegno, per voi, ma anche di rinascita. Come mai avete deciso di riaprire?
Cinque anni fa abbiamo deciso di chiudere la sala cinematografica per diversi motivi, ma soprattutto perché io avevo perso l’entusiasmo. Oggi la riapertura, invece, viene fuori dall’entusiasmo di mio cugino Sebastiano, più giovane di me, che mi ha portato a questa scelta.
Per riaprire avrete senz’altro eseguito dei lavori di ristrutturazione.
Certamente. Siamo partiti proprio dalla possibilità di partecipare ad un bando Regionale che ci ha permesso di ristrutturare la struttura e le attrezzature. E’ ancora in corso un’operazione di restyling che si completerà la prossima estate. Rimaniamo sempre mono sala che, in questo momento di pandemia, vuol dire anche più sicurezza, più spazio, più ricambio.
Come pensate, dopo cinque anni, di riportare la gente al cinema?
Non sarà certo facile, questa è la nostra scommessa. Intanto la via Galatea ha una “Luce” in più, saremo una concorrenza con proposte culturali diverse. Abbiamo intenzione di rivolgerci ai più piccoli e non solo! I nostri progetti sono stati appoggiati dalla “ Disney” che ancora una volta sarà nostra partner come in passato. Già da questa settimana ci sarà la proiezione del 60° lungometraggio animato della Disney. A Natale proietteremo l’ultimo film di Steven Spielberg, la rivisitazione di “West Side Story”, prodotto dalla Walt Disney.
Qual è la storia del cinema Spadaro?
La sala ha avuto i natali negli anni 50 come cinema Trinacria. La struttura era parallela alla via Galatea e situata di fronte ad una chiesa. In quegli anni, avere le autorizzazioni per un locale di spettacolo di fronte ad una chiesa non fu certamente una passeggiata. Poi, a fine anni 50, il locale venne acquisito dalla mia famiglia che lo ingrandì. La sala divenne non più parallela alla via Galatea ma perpendicolare, con il prospetto, interamente di fronte la chiesa dell’Angelo Raffaele. Da allora prese il nome dei proprietari: Spadaro.
Sappiamo che nel tempo il cinema ha avuto vicissitudini particolari.
Ebbe un episodio drammatico, un incendio, nel 1968, che ricorda il film “Nuovo cinema Paradiso”. Fortunatamente la combustione avvenne a locale chiuso. Dopo venne ristrutturato. Ha avuto momenti di splendore ma anche di decadenza. Negli anni le crisi dei cinema furono tante. Si cominciò con l’acquisto in famiglia dei televisori che diedero seri problemi a tutti i cinema d’Italia. Poi un altro momento critico fu l’avvento delle video cassette. Queste novità portarono a un forte calo delle presenze di pubblico nelle sale.
Le conseguenze di queste novità furono più evidenti agli inizi degli anni 80.Tanti i cinema che chiusero i battenti. Molti altri, anche tutti i cinema di Acireale, furono costretti, durante la settimana, per non chiudere, a proiettare i film a luci rosse. Negli anni novanta le sale cinematografiche ebbero una buona ripresa e i film hard scomparvero dalle sale. Ad Acireale, in questo periodo, restammo solo noi, cinema Spadaro, e il cinema Margherita perché il Galatea aveva chiuso. Nel frattempo un nuovo cinema vedeva la luce, il SABA, che non ebbe vita lunga. Negli anni novanta il nostro cinema vive una nuova ristrutturazione, un’altra nel 2013 e questa che è ancora in corso.
Penso che avere due cinema e potere scegliere sia importante.
E’ sempre importante avere una proposta culturale in più. Attività diverse, proposte diverse. Nella sala Spadaro abbiamo avuto presenze di personaggi famosi come Antonio Catania, Marco Travaglio, Mario Patanè, Giulio Scarpati. Abbiamo avuto il cine club. Anche adesso siamo aperti a tutte le proposte e iniziative che possano provenire dalla città. Certo le grandi multisala hanno reso la vita difficile ai piccoli cinema, soprattutto a quelli mono sala. La multisala di Belpasso, ad esempio, ha portato alla chiusura dei cinema di Adrano, Biancavilla, Paternò e Belpasso paese. Attualmente ci sono, purtroppo, anche capoluoghi di provincia senza cinema.
Ma il cinema è destinato a chiudere con tutte le novità subentrate?
Gli esperti dicono che il cinema non morirà, però è anche vero che il cinema in sala è rimasto di nicchia, per gli amatoriali, oppure da usufruire per i grandi eventi. Certo, anche in questo caso il pubblico tende sempre verso le grandi multisala che sono più tecnologiche. Io penso che il cinema sia “Luce in movimento”, luce per la mente e luce nella via della nostra città. Al cinema adesso si può andare e in sicurezza, rimane sempre un divertimento per la famiglia, è sempre un’occasione culturale. Penso che sia un’emozione da vivere insieme davanti allo schermo cinematografico. Oggi c’è lo streaming, ma a casa c’è anche la quotidianità, il telefono che squilla, una discussione, la pentola che bolle… Al cinema vedi solo il film. Penso che sia necessario, anche, educare le nuove generazioni allo spettacolo cinematografico, abituare i giovani a posare il telefono e guardare il grande schermo.
Mariella Di Mauro