La Giunta comunale di Acireale – informa una nota della segreteria municipale – ha approvato, qualche giorno fa, la deliberazione n. 68 per la riassunzione in servizio di cinque dipendenti comunali a seguito della sentenza del 23/04/2019 dalla I sezione penale del Tribunale di Catania e l’approvazione delle transazioni relative ai giudizi innanzi al Tribunale di Catania, riguardanti la vicenda che vide tempo fa coinvolti diversi dipendenti per timbrature irregolari delle presenze in servizio.
Nella delibera, in maniera dettagliata – si legge nella nota – si espongono gli accordi raggiunti con i dipendenti interessati, con le motivazioni di come tali accordi transattivi, alla luce dell’assoluzione di tali dipendenti nel giudizio penale e pertanto dei conseguenti altamente probabili annullamenti dei licenziamenti a suo tempo comminati, vadano accolti con assoluto favore per l’Ente comunale, in quanto consentono di ridurre notevolmente il rischio economico connesso alle perdite dei contenziosi, estremamente pericolosi per le casse dell’Ente, ed inoltre di diluire gli esborsi in due annualità, evitando pertanto condanne con esborsi decisamente superiori e quindi più gravi danni patrimoniali all’Ente, e pervenendo alle riassunzioni di cui sopra a far data dal 4.5.2020 e successivamente ai pagamenti degli importi transattivi, per un totale di 196.000 euro pari al 60% delle retribuzioni perdute per tutti i riassunti, tranne che per uno di essi, al quale verrà corrisposto l’80% in quanto con posizione processuale notevolmente ancora più favorevole..
Si rileva, inoltre, che un sesto dipendente licenziato ha declinato la composizione bonaria della lite giudiziaria, facendo intendere di voler continuare fino in fondo il giudizio in atto contro il Comune innanzi al Tribunale di Catania, chiedendo anche tutti i danni collaterali.
La deliberazione, tra l’altro – si precisa nella nota -, tiene anche conto del trattamento adottato dall’organismo competente in materia, l’Ufficio Procedimenti Disciplinari, che, per altri dipendenti coinvolti nella medesima vicenda, relativamente ai quali non si era ancora pervenuti all’emanazione dei provvedimenti ed erano rimasti invece sospesi – a seguito dell’emanazione della medesima sentenza di assoluzione 2369/2019 – ha concluso i procedimenti residui a carico dei soggetti assolti con le medesime motivazioni, applicando provvedimenti disciplinari che prevedono solo lievi sanzioni e non il licenziamento.