La ricorrenza di San Camillo, Santo degli infermi, dei poveri e dei derelitti, è per la città di Acireale una giornata speciale. Ieri, giorno che precedeva la ricorrenza, nel cortile della “Casa Sollievo San Camillo”, a due passi dal Duomo, ha avuto luogo una serata eccezionale, molto emozionante, dalle ore diciotto a mezzanotte: tutte le sedie, a debita distanza, erano occupate dalla complessa comunità camilliana , compresi i camilliani della “Tenda”, due rappresentanti dei malati di AIDS e da numerosi cittadini . Solenne la celebrazione del “Transito di San Camillo”, sotto l’esperta guida di Fratel Carlo, con citazioni della testimonianza del Santo. Grande la devozione di tutti: è stato un susseguirsi di preghiere, suppliche e meravigliosi canti a Gesù Eucarestia e al suo Santo, invocato quale eccellente avvocato.
In particolare, significativa la” preghiera nel tempo della fragilità” dell’Ufficio nazionale per la Pastorale della salute, di cui alcuni versetti sono un chiaro riferimento al coronavirus: “Liberaci dall’epidemia che ci sta colpendo / affinchè possiamo ritornare sereni alle nostre consuete occupazioni / e lodarti e ringraziarti con cuore rinnovato”.
Il Vicario Generale della Diocesi, mons. Giovanni Mammino, celebra la Santa Messa, con un’omelia imperniata sull’amore di Cristo e del suo santo seguace, quali fari luminosi. Infine, le preghiere, i canti melodiosi e l’adorazione comunitaria e personale.
Fratel Carlo, nella sua invocazione a San Camillo, cita le significative opere che caratterizzano la quotidiana presenza dei camilliani in Acireale e nel suo territorio: la mensa quotidiana per i poveri, la “Casa della Carità”, la “Casa della Speranza”, la “Casa San Giovanni XXIII”, per i disabili, il Centro ascolto.
Un momento particolare è stato la consegna del piccolo crocifisso rosso dei camilliani, a indirizzo vocazionale, con l’impegno di fare esperienza del servizio camilliano, a sette giovani, provenienti due da Napoli, gli altri da Palermo, Lucca, Gallipoli, Aci Trezza, Acireale.
Da una breve conversazione con suor Tipthara sulla proficua attività della Casa Sollievo nel tempo della pandemia, abbiamo appreso che tutti i giorni, non potendosi realizzare il pranzo quotidiano, essendo vietati gli assembramenti, veniva consegnata ai richiedenti una ” busta con i viveri”.
Anna Bella