L’anima di Lina Pennisi di Floristella, nata Arcidiacono, è volata in cielo, dopo 102 anni di vita terrena, al servizio di Dio Creatore, quale amica di poveri, di diseredati, di malati da portare presso la grotta di Lourdes; quale donna forte che ha guidato schiere di giovani verso i diritti della vita; quale sposa fedele e inseparabile del marito Orazio di Floristella (nella foto), anche lui dedito a opere di misericordia. La dipartita della gentile signora da questa terra è stata rimpianta alle esequie in Cattedrale da gente di ogni ceto; sei guardie d’onore di fronte al feretro rappresentavano le Associazioni per le quali aveva speso buona parte della sua nobile esistenza, soprattutto si distinguevano l’Unitalsi e la Croce Rossa. Le rose rosse sulla sua bara simboleggiavano gli atti d’amore compiuti da lei, con grande generosità d’animo e con abnegazione.
Ricordo una domenica mattina che, dietro suo invito, andai ad ascoltare la santa Messa nell’austera cappella della sua dimora, il castello di Scammacca. Un intenso clima di silenzio e di preghiera.
La mia sorpresa fu straordinaria quando, dopo la santa Messa, la nobildonna offrì una bella e gustosa colazione a tutti i partecipanti. Quei momenti mi sembrarono sovrumani per lo spirito di cordialità e di solidarietà che aleggiava intorno alla sua simpatica figura, a discreta disposizione degli invitati. La conversazione, dove inavvertitamente scorrevano i valori essenziali della vita, era in armonia con l’ambiente semplice e accogliente, quasi una prefigurazione di un’oasi paradisiaca.
Le opere di bene trasparivano dal suo dolce e aperto sorriso, mai incrinato. Una donna meravigliosa, Lina, come dice il sommo poeta Dante per Beatrice, “discesa da cielo in terra a miracol mostrare”.
Ti saluto, indimenticabile e affettuosa Lina.
Anna Bella