Acireale / Si conclude con il tutto esaurito la 13^ edizione di Magma

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Novecentoventi i corti iscritti provenienti da sessanta paesi del mondo, trentatre quelli iscritti al conpremiazionecorso che si sono contesi il Premio Lorenzo Vecchio; basterebbero questi numeri per testimoniare la portata del successo della tredicesima edizione di Magma –mostra di cinema breve, ma la fotografia più significante è stata scattata dal pubblico presente in sala che si è riempita fino a far registrare il tutto esaurito nell’ultima serata in cui è stato premiato “Daphné or the Lovely Specimen”, di Sebastien Laudenbach e Sylvain Derosne. Una sete di arte e  senso critico verso quella forma di cinema, forse troppo spesso bistrattata dal grande schermo concentrato sul tipico prodotto blockbuster, che è stata quanto meno appagata nelle tre serate del festival. A rimarcare il successo della mostra hanno contribuito le sezioni speciali fuori concorso dedicate alle manifestazioni promotrici del corto in Europa quali Zagreb Film Festival,  Friss Hus Budapest e Tirana International Film Festival; proprio quest’ultimo ha sancito l’affermazione di Magma oltre i confini  nazionali con la partecipazione all’ultima edizione della kermesse albanese, un’esperienza che Daniele Greco, uno degli organizzatori del festival siciliano, ci ha raccontato: “È stata una grande occasione, dove abbiamo proposto una selezione di corti provenienti dall’edizione 2013 di Magma; mi è stata concessa l’opportunità di far da giudice il che mi ha permesso di vivere un’esperienza artistica di grande rilievo soprattutto grazie al confronto con gli altri membri della giuria”. Il cinema è sempre stato nel corso della storia una sortMagma_2014__18a di dizionario della società, in grado di tradurre sul grande schermo situazioni, significati ed idee:  è stato rivoluzione, propaganda, spiccato ritratto della realtà o marcata denuncia, ma più di ogni altra cosa è stato arte; una forma d’arte tecnica, studiata, lanciata dall’ispirazione, ma coltivata con la dedizione. Questa in fondo è l’inquadratura finale della tredicesima mostra di Magma, i titoli di coda ci dicono che alla regia c’è ancora la voglia, nonostante le difficoltà, di promuovere questa particolare forma di cinema; che gli attori protagonisti sono un pubblico ancora affamato che riempie una sala fino al tutto esaurito e che la parola “FINE” deve ancora giungere perché c’è ancora chi vuole stare seduto su una poltrona credendo nell’arte , credendo nella cultura: per queste cose non serve aspettare i sequel.

Andrea Viscuso

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