Acireale / Splendide esecuzioni del coro del Teatro Bellini di Catania

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coro teatro Massimo

Ad Acireale, la domenica delle Palme, nella Basilica di San Sebastiano, si è esibito il coro del teatro “Bellini“ di Catania. L’evento è uno degli ultimi del ricco cartellone di “Marzo il mese della cultura“, approntato dall’amministrazione comunale.

Il coro ha eseguito quattro brani di musica sacra, che spaziano dal repertorio barocco alla musica colta moderna.
Con la direzione del maestro Luigi Petrozziello, accompagnato al pianoforte da Giambartolo Poretta, il gruppo ha iniziato con la“ Lacrimosa“ (per coro maschile), tratta dal requiem di Franz Liszt.
Il brano, come anche gran parte della musica di Franz Liszt, è caratterizzato da un esasperato cromatismo e un forte accento musicale, realizzato attraverso un magistrale uso del crescendo e risolto in momenti di pura stasi musicale. “Preludio della rivoluzione musicale di Richard Wagner”, come ha ricordato lo stesso maestro Petrozziello.coro del teatro Massimo Catania

Il secondo brano eseguito è il “Nigra sum“ (per coro femminile) di Pablo Casals, tra i massimi violoncellisti del secolo scorso. Il titolo del brano, ispirato ai libri biblici di “Salomone“ e del “Cantico dei cantici“, è considerato una metafora della Madonna nera. Il pezzo si distingue per ricchezza melodica e buona struttura formale.

Ancora Liszt nel programma del coro del teatro Bellini

Il terzo brano era tratto dalla“ Via Crucis“ di Franz Liszt. Anche qui la musica è contraddistinta da cromatismi e, a differenza della “Lacrimosa“ iniziale, vi è la presenza del leitmotif. Luigi Petrozziello ha definito la Via Crucis “Il cammino che porta alla morte per portare alla vita”. Il coro, nell’esecuzione, ha dato il meglio di sé, al netto di qualche nota calante durante il finale dello “Stabat Mater“.

L’ultima pagina della scaletta ha presentato il primo passo della “Passione Secondo Giovanni“ di Johann Sebastian Bach. Opera tra le più eseguite al mondo e caposaldo della musica sacra. Quest’opera è caratterizzata da un magistrale uso del contrappunto e della polifonia. E, nonostante sia stata composta agli inizi del XVIII secolo, risulta “attualissima per musicalità e profondità spirituale, un esempio universale di musica totale”, come ha ricordato il maestro Luigi Petrozziello.

La “Lacrimosa” dal Requiem di Mozart ha concluso la serata

Alla fine del concerto, il direttore ha ringraziato il pubblico, definendolo “colto e attento”, e ha eseguito la “Lacrimosa“, tratta dal “Requiem“ di Wolfgang Amadeus Mozart. Ha poi concluso con una dichiarazione che conferma il suo apprezzamento per la città acese e per il luogo sacro teatro del concerto.
“Spero di ritornare a suonare in questa chiesa bellissima. Il periodo della Quaresima ci insegna a fermarci perchè, come diceva Giacomo Puccini, “la pausa è la musica del silenzio”.

 

Giosuè Consoli

 

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