Ci sono dei cittadini che esprimono generosamente il loro amore per la Città adoperandosi in tutti i modi per trasmetterlo e alimentarlo con tanta determinazione. Non si tratta di testimonianze episodiche ma di una scelta di vita. Uno stile di vita. Che perdura oltre ogni tempo. Perciò la sensibilità di chi li ha personalmente conosciuti si adopera per renderne viva la memoria.
Acireale ha già intitolato – dal maggio 2016 – a Pinella Musmeci il Centro culturale ubicato nei locali affiancati alla Villa Belvedere.
Il 23 dicembre scorso i figli della prof.ssa Pinella – Giusi, Enzo e Mario- hanno donato ufficialmente al sindaco Stefano Alì un ritratto della docente, eseguito dal pittore Giuseppe Giuffrida, già autore della Santa Venera che si trova nello scalone centrale del Palazzo di Città.
Il ritratto di Pinella Musmeci nel Centro culturale a lei intitolato
Il ritratto è stato posto accanto all’ingresso della Sala centrale del Centro culturale. E svelato dal sindaco Stefano Alì e dalla prof.ssa Giusi Benintende, figlia della docente.
Erano presenti, oltre ai figli e parenti, il vice sindaco Palmina Fraschilla e l’assessore Mario Di Prima per l’Amministrazione comunale. Un gruppo di alunni dell’Istituto “Vigo Fuccio-La Spina” accompagnati dalla Dirigente dott.ssa Maria Castiglione e dal prof. Giuseppe Rapisarda, il Prof Giovanni Vecchio e signora. La dott.ssa Carmela Borzì dell’assessorato Pubblica Istruzione, il direttore de “La Voce dell’Jonio” Giuseppe Vecchio, i giornalisti Gaetano Rizzo e Antonio Trovato, la dott.ssa Margherita Matalone e tanti altri amici, conoscenti e cittadini.
La figlia Giusi ha tracciato la figura della madre ponendo l’affettuoso sguardo panoramico su tre fondamentali aspetti della sua vita: “Ricercatrice”, “Insegnante” e “Animatrice”.
Pinella Musmeci è stata un’appassionata studiosa del mondo letterario e del nostro territorio. Gli originali approfondimenti nel vasto campo letterario trovano ampio riscontro nella produzione delle sue numerose opere che hanno riscosso l’interesse di studiosi a livello nazionale.
La ricerca, poi, su storia, tradizioni, costumi e vita scociale nel nostro territorio l’ha spinta all’ incisivo e determinato impegno per animare in mille attività la nostra comunità cittadina.
La preziosa impronta lasciata da Pinella Musmeci
In quanto alla professione di “Insegnante” basta cogliere tutta la sua passione nella definizione racchiusa in una sola parola “Maestra”. Non si limitava a svolgere un programma scolastico ma si adoperava a coinvolgere i discenti nell’approccio allo studio. E ne faceva risaltare l’indispensabile dimensione culturale nel cammino di crescità del cittadino e del territorio.
Preciso e puntuale l’intervento del prof. Giovanni Vecchio che si è fermato su alcuni tratti descrittivi della collega, su contenuti e aspetti della produzione letteraria e di alcune tradizioni popolari del territorio, rilevando la preziosa impronta da lei lasciata nel campo letterario e nel nostro ambiente.
Affettuoso il ricordo della “ex alunna” Anna Maria Patanè – oggi Presidente della sezione FIDAPA Giarre-Riposto- che ha riportato alcuni episodi vissuti evidenziando il singolare e sempre vivo rapporto degli alunni con la loro insegnante.
Anche la dott.ssa Matalone ha riferito del rapporto creatosi con la prof.ssa Pinella in occasione della realizzazione del Progetto “Pianeta Venere”. Iniziativa che oggi ne continua la linea con il Progetto “Con gli occhi delle donne” in collaborazione con il Centro Servizi Volontariato Etneo.
Dolce e delicata, talvolta timida, la lettura di alcuni alunni della “Vigo Fuccio La Spina” che, presentati da un loro compagno, hanno riportato brani di varie opere elaborate dalla prof. Pinella.
Apprezzabile la dichiarazione della figlia Giusi che assicura la donazione di volumi della biblioteca materna al Centro culturale acese.
Il sindaco Alì ha concluso l’evento evidenziando la pulsante attività che viene svolta oggi nel Centro “Pinella Musmeci” e le prospettive che si propone.
Attualizzando, così, l’illuminato progetto di una cittadina che ha lasciato un segno vitale nel nostro territorio.
Nino Leotta