Ad Acireale, nella chiesa di San Domenico, rettore P. Emanuele Nicotra, dopo la solennità dei primi Vespri della sesta Domenica di Pasqua, presieduti dal domenicano P. Vincenzo Nuara, ha avuto luogo il concerto, ”Omaggio alla Regina delle Vittorie”, in presenza di un pubblico attento e plaudente.
E’ la fausta ricorrenza del 275° anniversario del voto della città di Acireale, liberata da Maria SS. del Rosario dalla tremenda peste, che nel 1743 infuriava a Messina.
Rosario Trovato, componente del comitato pro- festeggiamenti, nel suo approfondito intervento introduttivo, motiva il significato intrinseco della festa. Il giovane devoto con sagacia traccia la storia della peste: la sua prima comparsa in Europa risale agli anni 1347 e 1348, come testimonia nell’Introduzione del suo capolavoro Giovanni Boccaccio, circa “la dolorosa ricordazione della pestifera mortalità”; la decimazione della popolazione europea risulta orrenda: decesso di venticinque milioni di persone. A Messina viene provocato il contagio ai cittadini attraverso marinai appestati di una goletta genovese, ormeggiata nel porto.
L’attenzione di Trovato viene centrata su quanto si verifica dopo quattro secoli: nel marzo 1743, navi genovesi, cariche di lana e frumento, chiedono il permesso di fermarsi a Messina; nell’ispezione si scopre il cadavere di un marinaio con strane macchie mai viste; pochi giorni dopo muore il capitano. Tenuta in contumacia la nave e poi bruciata, è ricoverato l’equipaggio nel lazzaretto di San Ranieri. La peste imperversa a Messina: molti i morti, sicché un decreto di Carlo III di Borbone isola la città, non permettendone l’allontanamento dei cittadini, fatta eccezione per dei nobili, che, muniti di regi salvacondotti, trovano rifugio in campagna. Tragica la fine dei componenti dell’equipaggio, costretti all’isolamento, pertanto destinati alla morte.
Di rilievo, la citazione di un misterioso evento, verificatosi un mese prima, nel febbraio 1743, in Acireale: il domenicano P. Gaetano Valerio induce il popolo a supplicare la SS. Vergine del Rosario, attorniata da quattro santi domenicani, a liberare la città dal “gran castigo che sovrasta la Sicilia”; nel marzo 1743 vengono chiuse le porte della città. Il domenicano promuove l’iniziativa di portare per le strade la statua della Madonna del SS. Rosario, con sosta in Piazza Commestibili. Solo pochissimi acesi muoiono di peste. Il 5 maggio 1743 si grida al miracolo e in ringraziamento si eleverà nella piazza Marconi la meravigliosa edicola votiva di marmo, in onore di Maria SS. del Rosario, con relativa dedicazione, in alto: è un eloquente richiamo alla storicità del miracolo.
Protagoniste del concerto tre corali: la Polifonica “Notre Dame de Lourdes”, diretta dalla maestra Clotilde Fiorini; “Corale S. Antonio Abate” di Pedara, maestra Fania La Spina; Corale “Canticum Vitae” di Belpasso, maestro Salvatore Signorello. Il concerto, molto interessante, con brillanti esecuzioni sia di antiche melodie e canti popolari, sia di eccellenti brani classici, crea un’atmosfera d’intensa gioia, di festa cittadina, in venerazione di Maria, bellissima Madre, sorridente verso gli amati figli.
Anna Bella