C’è un inconsueto silenzio tra le vie, interrotto, qua e là, dai sussurri di alcuni acesi. Questa Acireale mercoledì sera. Le conseguenze della tromba d’aria che ha colpito la città mercoledì mattina sono ovunque. Sparsi per le vie ci sono pezzi di alberi, calcinacci e/o ringhiere di alcuni balconi, pezzi di plastica, di lamine, di piante, di vetro. Appartamenti senza più verande, senza più finestre o tetti, e al loro posto vengono momentaneamente messi dei teloni di plastica. Dappertutto rumori di pale e di scope con le quali si cerca di sgomberare le strade occluse dai detriti trasportati per tutta la città dalla tromba d’aria. Camminando si ascoltano i discorsi dei passanti, c’è chi se la prende con il sindaco Barbagallo che non aveva dato “l’allerta meteo”, chi difende lo stesso sindaco dalle lamentele altrui «perché – dicono – il sindaco non è un veggente», c’è chi si chiede chi gli ripagherà i danni, chi dice che questa tromba d’aria sia stata «la maledizione di Garozzo», poi c’è chi (civili, vigili del fuoco e protezione civile) in silenzio toglie dalla strada i detriti con scopa o pala, chi aiuta a mettere i teloni sui tetti, e chi continua a mormorare. Molti negozi aperti, molti quelli di genere alimentare chiusi. Tanti tombini che erano stati puliti il lunedì ora si ritrovano ricoperti da foglie ed immondizia. Passeggiando per questo scenario un po’ apocalittico, parliamo con un vigile urbano che dirige il traffico:
Quali sono le zone più colpite?
« Le zone più colpite sono state il Corso Italia, via Felice Paradiso e via Kennedy, ed anche piazza Garibaldi, via Bertazzi e via Michele La Spina. Si parla di parecchi danni».
Quali sono stati i danni più consistenti?
«Case scoperchiate, balconi andati giù, e molti alberi, in particolare in Corso Italia e sulla statale, che sono tutti completamente sradicati; una veranda crollata in via Bertazzi ed un albero caduto in piazza Garibaldi. Inoltre alcune zone, come Corso Italia, Corso Savoia e via Kennedy, sono al buio perché è saltata la linea elettrica mentre in altre zone manca sia la luce che l’acqua. È stata una cosa tremenda!»
Stanno dando una mano i civili acesi?
«Si, ci sono anche privati che, con le motoseghe, stanno togliendo tutti gli alberi dalla strada, perché la parte alta del Corso Italia era tutta chiusa. Ora stanno cercando di rendere la strada percorribile».
Certo è che le strade cittadine, anche se non ancora tutte praticabili, sono sotto il vaglio di civili, vigili del fuoco, protezione civile e croce rossa. Tutti collaborano come possono per ripulire le strade, per aiutare la gente che ha avuto danni, principalmente alle abitazioni, e si spera che questa città, una città distrutta in parte o, come molti l’hanno definita sui social, “messa in ginocchio”, possa presto rialzarsi e questi sembrano essere i presupposti visto la buona volontà dei volontari e dell’amministrazione di Barbagallo nel rendere nuovamente vivibile e ripercorribile la nostra amata e lesa città già a partire dalla mattinata di giovedì.
Ileana Bella