Quando si dice una “questione di emergenza”. E, giochi di parole a parte, l’allarme venuto fuori da alcune recenti segnalazioni di cittadini comuni e turisti che in questi giorni si trovano ad ammirare le bellezze della Città delle Cento Campane sembra proprio avere il carattere dell’intollerabilità. Non è roba da poco, difatti, per il centro storico annoverare tristemente tra tutti i disservizi la totale assenza di servizi igienici pubblici.
Una realtà, ancor più critica a seguito della rimozione dei bagni chimici mobili nelle piazze Lionardo Vigo ed all’interno della Villa Belvedere, destinata ad emergere, salvo auspicabili provvedimenti, a poche settimane dall’avvio delle manifestazioni legate all’estate acese. E come se non bastasse, supplendo alla mancanza di detti servizi solo posti di fortuna o angoli poco frequentati, ci si ritrova con le stradine del centro storico sporche e dall’aria a volte ammorbata per il fetore emanato. Può una delle città inserite nel novero dei cento comuni dichiarati a vocazione turistica tollerare un paradosso che vuole cittadini e turisti costretti a rivolgersi agli esercizi commerciali della zona per espletare i loro bisogni fisiologici?
Un interrogativo dal chiaro contenuto retorico e provocatorio che ben si presta, tuttavia, ad inquadrare una situazione non più sostenibile. Nel tempo, diverse sono state le richieste avanzate all’amministrazione municipale recanti la proposta di installare nei punti strategici del centro storico, e più in generale della città, i servizi igienici chimici mobili al posto di quelli soppressi.Ma ad oggi tutto sembra tacere, sebbene rispecchi il carattere dell’opportunità, oltre a quello della necessità, l’idea di voler rimediare alla problematica soprattutto nei luoghi particolarmente frequentati. Ad esempio, il capolinea dei bus in piazza Livatino, o l’area del mercato settimanale in contrada Tupparello. Ma intanto, correndo per la politica l’obbligo di vagliare puntigliosamente l’esborso di denaro necessario a rimediare a questa grave carenza, chi passa dalle parti della Piazza Duomo, sebbene entusiasta di quello che il patrimonio cittadino offra, può anche… farsela addosso!
Riccardo Anastasi