Nella sala Conferenze della parrocchia san Paolo ha luogo l’inaugurazione dell’anno accademico 2013-2014 dell’Università Popolare Giuseppe Cristaldi, presidente il prof. Alfio Mazzaglia, che ricorda come questo sia il 16° , con l’obiettivo di arricchimento mentale e cura del corpo. Pubblico molto numeroso, in un singolare clima comunitario di empatia.
Il segretario, prof. Franco Battiato, traccia le linee fondamentali della programmazione.
Il prof. Alfio Rapisarda tiene la prolusione sull’emblematica figura del prof. padre Giuseppe Cristaldi, studioso di chiara fama, a cui è intitolata l’Associazione, precisando che, nel liceo, fu suo professore, delineandolo “sorridente, accogliente e incoraggiante”, carico d’entusiasmo, nonché di un umorismo salutare. Fu docente nel Seminario e in vari vari Istituti statali della provincia catanese. Successivamente ricoprì la cattedra di Filosofia delle Religioni e Teologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Eccezionale autore di opere filosofiche e anche letterarie, Cristaldi si appassionava alla scrittura a tal punto che “non passava giorno, senza scrivere”: venti sono le pagine della sua bibliografia.
Il relatore, in particolare, parla del libro, “Colloqui” pubblicato da “Galatea editrice”, in cui padre Cristaldi con note di umana nostalgia mette in luce i profili di settanta personaggi di Acireale, con profondo senso di amicizia, soffermandosi anche su alcuni luoghi, quali l’Oasi e Spuligni; tutto, “con chiarezza, rapidità e leggerezza, scritti soffusi di poesia”.
Tra i personaggi citati, ha particolare risalto la figura del prof. padre Sozzi “dal viso assorto e dal parlare oracolare”; delle sue battute famose ne viene ricordata una, molto spiritosa. Incontrato il senatore Cristoforo Filetti, padre Sozzi, alludendo alla fiamma del MSI, chiede: “chi dici ‘a spiritera?” . Ben delineata anche la figura del colto vescovo di Acireale, mons. Salvatore Russo, cultore di libri. Il relatore cita ancora vari personaggi, quali padre Lanzafame; il cav. Francesco Maugeri, definito da padre Sozzi, “Cicciu stampaturi”; mons. Francesco Pelluzza; il prof. Antonio Pagano e così via. Il prof. Rapisarda conclude che l’aspetto più importante del libro sta nella proiezione dell’autore verso il mistero dell’al di là, l’Eterno.
Anna Bella