Nel santuario di Santa Maria delle Grazie sono stati apportati degli artistici mutamenti nell’abside. Lo scultore acese Angelo Trovato con tocco di maestro ha brillantemente eseguito delle opere, che danno un tono nuovo alla chiesa. Le sue sculture sono in legno di tiglio, rivestito di foglie in argento “meccato”, secondo una sua definizione: “con tale tecnica, la gomma lacca dà un colore dorato all’argento”.
Il bel quadro della Madonna delle Grazie, riportato all’antico splendore, è ora sormontato da un grazioso baldacchino, nel cui centro è scolpita la “M” di Maria, mentre al di sotto del quadro si profila un ampio, suggestivo arco con dodici stelle, raffiguranti, come asserisce il parroco don Stefano Presti, “le dodici tribù d’Israele; in centro la M”. Risaltano sulle lesene in marmo bicolore, due gigli scolpiti, “simboleggianti purezza e santità di Maria”. A sinistra e a destra dell’altare maggiore si fronteggiano due porte dello stesso stile architettonico: quella “finta” è stata rivestita da un pannello in legno foderato di damasco, somigliante al damasco della sedia del celebrante lì posta; al centro del pannello, la significativa, bella scultura della colomba, con sette raggi, “simbolo dello Spirito Santo e dei suoi doni.”
Angelo Trovato inoltre ha restaurato cinque pregevoli quadri provenienti dall’antica chiesetta di Santa Maria delle Grazie, di autori ignoti, ridando gli originali colori; due adornano l’abside: molto interessanti, sia il quadro di San Giovanni Nepomuceno, con Budapest e il Danubio sullo sfondo, al di sopra della porta “finta”; sia quello di fronte, la “Fuga in Egitto”, con la Sacra Famiglia attorniata da angeli. Nei tre quadri della navata, in calce, si leggono brevi citazioni latine di sermoni di san Bernardo. “Furono dipinti in onore di Maria – aggiunge don Stefano – bella come l’aurora e invitta contro il Male. Per il 60° di sacerdozio di padre Salvatore Messina, ricevetti da lui una cospicua offerta, che servì per il restauro dell’affresco murale della Madonna delle Grazie nell’antica chiesetta. Ancora degni di rilievo sono due antichi quadri posti vicino la porta d’ingresso, oggetto di una tesi di laurea, ma purtroppo non restaurati”.
Anna Bella