Il presidente del Circolo Acli di Riposto Antonino Di Mauro e il consigliere provinciale delle Acli Giuseppe Rapisarda, hanno presentato al Comune la Mozione di indirizzo “Stop alla violenza sulle donne”, da proporre al consiglio comunale. Nel documento si sollecita una deliberazione contenente principi di indirizzo volti a contrastare questo fenomeno violento, aumentato drasticamente negli ultimi tempi.
Le Acli, infatti, sostengono che le misure e i provvedimenti messi in atto dal Governo nazionale per fronteggiare il problema risultano insufficienti.
Per il Circolo Ripostese è stato così un modo per ricordare il sostegno che tutti dobbiamo dare alle donne vittime di aggressioni, molestie, e violenze.
La mozione presentata e protocollata da Di Mauro e Rapisarda chiede che, il Sindaco e la Giunta si impegnino a promuovere presso la Regione Sicilia strategie efficaci contro la violenza di genere, prevedendo azioni specifiche e risorse mirate a sostegno degli enti locali, anche attraverso profili di supporto psicologico e di mediazione culturale.
Promuovere negli enti scolastici locali percorsi di educazione civica, al di fuori dei programmi canonici. Con l’adozione di progetti, con fondi comunali o extra, volti alla sensibilizzazione degli studenti.
Suggerimenti per contrastare la violenza sulle donne
Promuovere una campagna di informazione e sensibilizzazione, anche con la collaborazione di Associazioni e Centri antiviolenza, in merito ai diritti e alle libertà fondamentali della persona di cui alla Costituzione. Nonché alla Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, con particolare attenzione al rispetto e alla tutela della donna.
Promuovere maggiormente la diffusione e la conoscenza delle modalità specifiche di accoglienza e protezione nell’ambito dei locali Servizi sociali, Associazioni e Centri antiviolenza.
Al fine di una sicurezza maggiore verso chi ha subito e continua subire violenza – dichiara Di Mauro – sarebbe auspicabile fra le altre cose in ogni Comune, aumentare l’organico della polizia municipale, dove consentito dal bilancio, con nuove reclute.
O attuare esperimenti di collaborazione avvalendosi dell’aiuto di particolari guardie giurate, al fine di vigilare abitazioni e luoghi ritenuti sensibili da parte dell’assistente sociale. Anche per attività di perlustrazione e di pattuglia in concorso e congiuntamente con gli agenti di pubblica sicurezza.
La pianificazione e il coordinamento dell’operazione potrebbe essere affidata al comandante dei vigili urbani, in quanto agente di polizia giudiziaria e all’assessore alla Polizia Municipale con l’ausilio dei Servizi sociali.
Una Help line per le donne vittime di violenza
Avere a disposizione nei comuni, una squadra di polizia locale innovativa con mezzi all’avanguardia e a un centralino telefonico per le chiamate d’emergenza. Per qualsiasi tipo di pericolo o per informazioni, la vittima potrebbe così consultare un agente della polizia municipale. Gli agenti sapranno come gestire comportamenti anti sociali, offrendo aiuti generici con indicazioni e informazioni. Consiglieranno di chiamare il numero telefonico 1522, una Help Line antiviolenza e antistalking, disponibile gratuitamente 24 ore su 24.
Anche l’assessorato all’Istruzione potrebbe promuovere nel tempo molteplici attività extrascolastiche, collaborando con gli istituti scolastici presenti nel comune e proporre inoltre attività formativa come avviene , ad esempio, nel sistema educativo giapponese.
Grande assertore della giustizia fu il commissario di polizia Mario Nardone (1915-1986). In una sua intervista dichiarò, che a indirizzarlo verso l’arruolamento in polizia fosse stato il “desiderio di prendere le parti di chi è più debole”. Ad oggi, visti i fatti recenti avvenuti anche nella nostra Sicilia, traiamo insegnamento dalle sue parole. E facciamone tesoro con un impegno civico costante a difesa di chi chiede aiuto prima che sia troppo tardi.
L.V.