Nel contesto post-Covid, la comunità di Acireale ha registrato importanti cambiamenti economici. Attraverso l’analisi dei dati delle dichiarazioni dei redditi (confrontando il 2019, anno pre-COVID, con il 2022, ultimo dato disponibile), emerge una crescita significativa del reddito medio degli “Acesi”, unitamente a un aumento della base contributiva.
Acireale / La trasformazione degli assetti economici post Covid
La crisi sanitaria globale ha sconvolto ogni aspetto della vita quotidiana: dal lavoro (con l’introduzione dello smartworking) ai modelli di consumo, fino alle abitudini di spesa e di investimento. In questo scenario di profonde trasformazioni, la domanda chiave si è posta: “Post-Covid, gli acesi sono diventati più ricchi o più poveri?”
Per rispondere a questo interrogativo, è stata condotta un’analisi dei dati provenienti dalle dichiarazioni dei redditi, forniti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, mettendo a confronto il periodo pre-pandemico (2019) con l’anno 2022.
Acireale / Analisi dei dati: reddito medio e base contributiva in crescita
I dati evidenziano che il reddito medio degli acesi nel 2022 è salito a 19.400€ rispetto ai 17.700€ registrati nel 2019, con un incremento del 12%. Questo dato, il più eclatante della nostra analisi, suggerisce che, nel complesso, la comunità abbia conosciuto una crescita della ricchezza media nel periodo post-pandemico.
Inoltre, la base contributiva è aumentata: nel 2022 sono stati registrati 28.722 contribuenti rispetto ai 28.114 del 2019, con un incremento del 2,2%. Questo dato testimonia come, non solo sia aumentato il reddito, ma anche il numero di persone che hanno trovato lavoro, evidenziando la capacità degli acesi di rimboccarsi le maniche e reinventarsi dopo la crisi.
Acireale / Il contesto demografico e la dichiarazione dei redditi
Acireale conta circa 51.000 abitanti, di cui 41.600 residenti maggiorenni. Tuttavia, solo il 60% di questi (pari a 30.478 persone) ha presentato la dichiarazione dei redditi. Ciò implica che il restante 40% (circa 11.000 persone) non ha dichiarato alcun reddito, per motivi che possono spaziare dalla disoccupazione (legata a studi o ricerca di lavoro) al fenomeno del lavoro in nero. In questo articolo ci concentriamo sui dati ufficiali, quelli che sono certi e non derivati da stime.
Acireale / Analisi per categorie
Il 46% dei contribuenti (circa 14.100 persone) ha dichiarato redditi derivanti dai fabbricati. Questo dato è in aumento del 2% rispetto al periodo pre-Covid, il che indica che circa 300 acesi in più hanno acquisito proprietà immobiliari. Il reddito medio per fabbricati si attesta intorno a 1.448€ a testa, segno della capacità di risparmio e pianificazione finanziaria della comunità.
Il 53% dei contribuenti (16.140 persone) ha dichiarato redditi da lavoro dipendente, contro 15.140 nel 2019. Questo aumento del 6,5% evidenzia un miglioramento nel tasso di occupazione. Inoltre, il reddito medio da lavoro dipendente è cresciuto da 17.700€ a 19.000€ lordi annui, contribuendo significativamente all’incremento complessivo del reddito medio.
Ad Acireale risultano ufficialmente 10.010 pensionati, i quali percepiscono una pensione media lorda annua di 18.320€. Questi dati rappresentano un aspetto fondamentale dell’economia locale, indicando la stabilità di una parte rilevante della popolazione.
Acireale / Lavoro Autonomo e Imprenditoria
Il lavoro autonomo è rappresentato da 361 persone (pari all’1% della popolazione in età lavorativa), che dichiarano in media un reddito di circa 55.000€, con un incremento del 20% rispetto al periodo pre-pandemico (46.000€).
Parallelamente, il numero di imprenditori ad Acireale è diminuito dell’8%, passando a 1.063 rispetto al periodo precedente, a causa della chiusura di diverse attività durante la pandemia, che non sono riuscite a ripartire nel periodo successivo.
Acireale / Risparmio e Partecipazioni
Un ulteriore indicatore della capacità economica degli acesi è rappresentato dai redditi da partecipazione: 917 contribuenti hanno dichiarato redditi medi di 15.653€, con un incremento a doppia cifra (+12%) rispetto ai 14.000€ del periodo pre-Covid.
Acireale / Contributi alle Addizionali
Infine, le piccole voci delle addizionali regionali e comunali (6,2 milioni di euro e 4 milioni di euro rispettivamente) raccolte tramite le dichiarazioni dei redditi contribuiscono in maniera significativa al monte tasse, dimostrando l’impatto economico della comunità anche in ambito fiscale.
Acireale / Suddivisione dei redditi: una panoramica dettagliata
L’analisi dettagliata dei redditi mostra che il 93% dei contribuenti dichiara redditi fino a 55.000€, suddivisi come segue:
- 32% (9.872 persone) dichiarano redditi sotto i 10.000€;
- 15% (4.489 persone) dichiarano redditi fra i 10.000€ e i 15.000€;
- 26% (7.859 persone) hanno redditi tra i 15.000€ e i 26.000€;
- 20% (6.135 persone) dichiarano redditi tra i 26.000€ e i 55.000€, con un aumento del 14% rispetto al 2019.
Il restante 7% si suddivide così:
- 1,9% (583 persone) dichiarano redditi tra i 55.000€ e i 75.000€;
- 1,4% (425 persone) dichiarano redditi tra i 75.000€ e i 120.000€;
- 0,6% (190 persone) dichiarano redditi superiori ai 120.000€ lordi annui.
Va notato che i “super ricchi” acesi sono aumentati di 78 unità rispetto al periodo pre-pandemico (da 112 a 190).
Acireale / Post Covid: prospettive future
I dati evidenziano chiaramente come, nel periodo post-Covid, gli acesi abbiano visto un incremento medio del reddito del 12% rispetto all’era pre-pandemica. Questo risultato, unitamente all’aumento della base contributiva e alla crescita dell’occupazione, suggerisce che la comunità di Acireale sia riuscita a rimboccarsi le maniche e a trarre insegnamenti dalla crisi.
L’analisi, pur concentrandosi sui dati ufficiali relativi alle dichiarazioni dei redditi, lascia intravedere alcune criticità – come la percentuale di residenti che non dichiara reddito – ma nel complesso offre un quadro positivo e promettente per il futuro.
La prossima analisi si concentrerà su altri segmenti della popolazione, come il reddito dei Catenoti, per offrire una visione ancora più completa dell’evoluzione economica post-pandemia.
Gianfranco Castro