Adam fecit – 11 / Le eclissi: Aristarco aveva già capito tutto più di duemila anni fa

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eclisse sulla meridiana
Il raggio del Sole intaccato dalla Luna durante l'eclissi del 26 ottobre scorso, così com'era visibile sulla meridiana della Cattedrale di Acireale

Il 26 ottobre scorso c’è stata un’eclissi parziale di Sole, che ad Acireale è stato possibile osservare anche sulla meridiana della Cattedrale. Ma le eclissi di sole e di luna non erano fenomeni del tutto sconosciuti e inspiegabili nemmeno per gli antichi greci, come ci illustra il nostro “astronomo” ing. Ortolani, riprendendo la sua rubrica dedicata alle opere dell’ingegno umano.

“Astronomo greco fu Aristarco vissuto, come credesi, verso il 264 avanti Gesù Cristo… Di lui fecer menzione Vitruvio, Tolomeo… Egli determinò la distanza del Sole dalla Terra che egli credé 19 volte maggiore di quella della Terra dalla Luna e trovò la distanza della Terra dalla Luna, di 56 semidiametri del nostro globo”.

Così il giovane Giacomo Leopardi nella sua Storia dell’Astronomia, il quale proseguendo afferma: “Fu dogma di Aristarco il moto della Terra”. La teoria eliocentrica, si sottolinea, risale alla scuola greca, ma è passato oltre un millennio prima che fosse definitivamente accettata. Come mai? È lo stesso Leopardi che ne spiega la ragione aggiungendo che “egli per tale opinione, reputossi … reo di empietà, quasi avesse turbato il riposo dei Lari e di Vesta”.

Questo “dogma”, come il Leopardi chiama la teoria eliocentrica di Aristarco, venne fortemente contestato dai suoi contemporanei. Non c’è da stupirsi se ancora oggi, in nome della libertà di opinione, alcuni, “terrapiattisti”, annullano perfino il risultato ottenuto da Eratostene sul valore del raggio della Terra. Nemmeno Galileo, d’altra parte è riuscito a spiegare il moto del nostro pianeta.

eclisse sulla meridiana
Il raggio del Sole intaccato dalla Luna durante l’eclissi del 26 ottobre scorso, così com’era visibile sulla meridiana della Cattedrale di Acireale
Aristarco aveva determinato le distanze Terra-Sole e Terra-Luna

Aristarco, dunque, “determinò la distanza del Sole dalla Terra che egli credé 19 volte maggiore di quella della Terra dalla Luna”. Nel riferire questo dato Leopardi dimostra di conoscere l’unica opera pervenuta dell’astronomo greco: Sulle dimensioni e distanze del Sole e della Luna. In essa i tre corpi (Sole, Terra, Luna) si immaginano ai vertici di un triangolo rettangolo nella fase di primo quarto del moto del nostro pianeta. Il valore “19” (che oggi sappiamo essere oltre 400) è dovuto alla lettura di un angolo con una strumentazione “ottima” per quei tempi. Solo oggi sappiamo che la luce proveniente dal Sole ci arriva dopo 8 minuti, mentre quella proveniente dalla Luna solo dopo un secondo.

Aristarco e le eclissi: il fenomeno era già noto agli antichi popoli del Mediterraneo

Le conoscenze astronomiche dei greci, e certamente degli egizi e dai babilonesi, dimostrano come fossero per loro chiari tanti fenomeni come le eclissi. Si conservavano minuziosamente le date di ognuno di questi fenomeni in cui si vedeva, di notte, oscurarsi la Luna dall’ombra emanata dalla Terra: eclissi di Luna; e, di giorno, vedere il Sole intaccato da un disco nero che, avanzando lentamente, arrivava a oscurarlo completamente: eclissi totale di Sole; o solo in parte: eclissi parziale.

Le eclissi attirano l’attenzione e affascinano molto perché si verificano di rado. Esse sono previste con molto anticipo, e quando si verificano lo spettacolo è assicurato.

Nino Ortolani

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