All’approssimarsi dell’equinozio di primavera, che quest’anno si verificherà con un piccolo anticipo il prossimo 20 marzo (esattamente alle 22,58 ora italiana), il nostro amico ing. Nino Ortolani ci spiega, in termini scientifici ma chiari e comprensibili per tutti, come avviene il fenomeno a livello astronomico. Tutto questo, naturalmente, è visibile sulla meridiana della nostra Cattedrale, dove il 20 marzo per l’appunto, a mezzogiorno, ci potremo incontrare per osservare il raggio del Sole che tocca l’asse centrale del monumentale orologio solare, nel punto visibile nello schema allegato.
“Trenta giorni ha novembre, con aprile, giugno e settembre, di ventotto ce n’è uno, tutti gli altri ne han trentuno.” Questa filastrocca serve anche a conoscere il numero dei giorni dell’anno: 365; ma non solo. La durata diversa di un mese dall’altro ci fa capire che intervalli uguali della traiettoria ellittica della Terra attorno al Sole, sono percorsi in tempi diversi. In questa ellisse, simile a una circonferenza data la vicinanza dei fuochi, alcuni punti rivestono particolare importanza.
I due punti lungo l’asse maggiore sono chiamati afelio (quando la Terra è più lontana dal Sole, e ciò avviene i primi giorni di luglio) e perielio (massima vicinanza tra i due corpi, i primi giorni di gennaio). Gli istanti in cui iniziano le stagioni sono relativi a quattro punti distanti 90° l’uno dall’altro.
In corrispondenza dei due equinozi (primaverile: punto gamma 20/3/2019; e autunnale: punto omega 23/9/2019) la congiungente Terra – Sole risulta perpendicolare all’asse di rotazione del nostro pianeta per cui in tutti i punti del globo il raggio solare, a mezzogiorno locale, segna la relativa latitudine. All’equatore, latitudine zero, il raggio risulta perpendicolare; ad Acireale, latitudine 37° 36′ 56”, il raggio presenta tale inclinazione rispetto al filo a piombo. Nel giorno di equinozio di primavera ha inizio l’anno astronomico.
Nei due solstizi la retta Terra – Sole presenta la massima inclinazione rispetto all’asse terrestre, ed esattamente nel solstizio estivo (21/6/2019 – Sole allo zenit nel Tropico del Cancro) risulta illuminato il polo nord, mentre nel solstizio invernale (22/12/2019 – Sole allo zenit nel Tropico del Capricorno) nel nostro emisfero boreale ha l’inizio l’inverno.
Il valore della latitudine di un paese serve per la costruzione della meridiana perché allontanandosi dal raggio equinoziale di 23° 27′ 36,56” verso sud si trova il punto di solstizio estivo, mentre allontanandosi dello stesso angolo verso nord si trova la posizione del raggio solare relativa al solstizio invernale; rispettivamente dentro la cappella di Santa Venera il primo e vicino alla sacrestia l’altro, nella nostra meridiana all’interno della Cattedrale di Acireale.
Nino Ortolani