Alla vigilia del solstizio d’estate, il nostro ing. Nino Ortolani ci parla della meridiana che si trova nella Chiesa Madre di Castiglione di Sicilia, altra località della nostra diocesi in cui verrà seguito il fenomeno del sole sulla meridiana, così come avviene ormai da diversi anni nella meridiana della Cattedrale di Acireale. Ma scopriamo attraverso le sue parole l’origine di quest’altra meridiana e alcune particolarità che la riguardano.
“Invitato in Castiglione Etneo a costruire una grande meridiana nella Chiesa Madre, colà mi recai il dì 8 agosto 1882…”. Così inizia la relazione dell’Astronomo Temistocle Zona (docente universitario a Palermo, ma originario di Porto Tolle, in Veneto), che partendo da Palermo porta con sé un “teodolite, …un ottimo cronometro, una bussola…; tutti strumenti di proprietà dell’Osservatorio di Palermo. “Bisognava determinare la longitudine e latitudine, studiare la località”.
Già dai tempi di Vitruvio si conosceva come costruire una meridiana una volta fissato lo gnomone e nota la latitudine. La determinazione di quest’ultima per la località di Castiglione è stato il primo lavoro che ha impegnato il nostro astronomo. Nella sua relazione è ampiamente illustrato tale lavoro e la descrizione dei rilievi notturni della stella polare che hanno permesso la seguente determinazione della latitudine: 37° 57′ 50”.
Quanto allo “studio della località” viene osservato che “il monte su cui giace il paese, benché circondato dalle lave dell’Etna, non è di natura vulcanica… e i terremoti che scuotono tutta la regione Etnea scuotono debolmente o nulla affatto Castiglione e le lave possono difficilmente raggiungerlo perché esse trovano sfogo facile e sufficiente nella valle dell’Alcantara”.
Tutto ciò tranquillizza gli abitanti dato che “è un paese sicuro e solido ed una meridiana può farsi senza timore che i terremoti in breve possano guastarla”. Sono già trascorsi oltre 135 anni e la meridiana si trova in ottimo stato di conservazione.
In tutte le meridiane si trova tracciata la retta nord-sud che serve ad indicare il mezzogiorno locale (che cambia di giorno in giorno) quando il raggio solare passa per un suo punto. Una differenza tra le “sorelle siciliane” costruite antecedentemente, come le meridiane di Acireale, di Catania e di Palermo, con quella di Castiglione consiste nel trovarsi in quest’ultima la “curva del tempo medio”, ovvero una figura a forma di otto chiamata pure “ANALEMMA”, che fornisce il mezzogiorno come ora media, ovvero l’ora convenzionale (quella che possiamo leggere sugli orologi) quando il raggio solare passa per un punto della curva a otto. L’ora convenzionale è entrata in vigore con il “Regio Decreto del 10 agosto 1893 per regolare il servizio delle Strade Ferrate in tutto il Regno d’Italia”. Notevole l’interesse dell’astronomo Zona ad anticipare di quasi dieci anni tale regolamento.
Confrontando l’analemma della meridiana di Castiglione con la rappresentazione grafica elaborata dallo scrivente per la meridiana del Duomo di Acireale, si notano delle differenze che sono conseguenza della differente latitudine delle due meridiane. Il Peters infatti ha fatto incidere sul marmo: “LATITUDINE GEOGRAFICA BOREALE 37° 36′ 33”,5″. Si notano tuttavia alcune notevoli somiglianze, infatti si trovano tracciate sui marmi “oltre la linea meridiana anche due linee convergenti che fra di loro contengono tutta l’immagine del sole all’istante del mezzodì”. Inoltre si nota che l’ora media coincide con quella locale in quattro giorni dell’anno.
Nino Ortolani