Importante riconoscimento per il comune di Agira, inserito nel circuito dei Borghi più belli d’Italia. Il borgo, in provincia di Enna, conta circa ottomila abitanti. E’ uno dei centri più antichi della Sicilia, ricco di un immenso patrimonio storico ed artistico.
Ubicato in una posizione incantevole, da dove si può ammirare l’Etna, il lago Pozzillo e tutto il territorio circostante.
Agira è conosciuta anche per la Sagra della Cassatella, che coinvolge tutti gli operatori del settore e attira ogni anno migliaia di visitatori. Nel borgo si trovano bellissime chiese, antichi palazzi e splendide piazze. A monte della città, oltre ad un panorama mozzafiato, ci sono i ruderi del Castello ( costruito dagli arabi ) e ciò che rimane dopo il disastroso terremoto del 1693. Commossa e soddisfatta di tale riconoscimento, la prima cittadina di Agira Maria Greco, a cui abbiamo rivolto alcune domande. La sindaca, al suo secondo mandato elettorale, è laureata in giurisprudenza, avvocato cassazionista, è stata deputata nazionale del PD dal 2013 al 2018. Esperta amministrativa regionale del PNRR.
Agira è entrata a far parte del club dei Borghi più belli d’Italia. E’ un importante riconoscimento per il borgo ennese?
E’ una delle cose più belle che possono capitare ad un sindaco. Un riconoscimento ad una città nobile ed antica, ricca di bellezze artistiche, storiche, paesaggistiche, enogastronomiche ed culturali. Agira ha dato natali a Diodoro Siculo, Ernesto Speranza, mito di Ercole. Agira è stata riconosciuta città con decreto del Presidente della Repubblica nel 2006.
Quali sono le sue peculiarità?
E’ un paese accogliente, ospitale, lo dimostra il fatto che nel tempo c’è stata la coesistenza pacifica di tre religioni: cattolica, ebraica, musulmana.
Agira è uno dei paesi più antichi della Sicilia. E’ ricco di un patrimonio storico, artistico, culturale e paesaggistico. In che modo intendete promuovere tale ricchezza?
Noi vogliamo promuoverlo attraverso un progetto integrato di sviluppo locale che non riguarda solo la Comunità di Agira ma anche i paesi circostanti. Perché sono consapevole che la città non è un’isola, ma vive e progredisce insieme ad altre aree interne del territorio.
Il PNRR ( Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ) è un’occasione storica per trasformare l’economia italiana. La sua amministrazione si è attivata per realizzare dei progetti da finanziare con i fondi del PNRR?
A seguito di una selezione pubblica sono un esperto amministrativo del PNRR in Sicilia, che rappresenta un’occasione storica per catturare finanziamenti per colmare i gap infrastrutturali, digitalizzare la pubblica amministrazione con la reingegnerizzazione dei procedimenti amministrativi.
Può essere utile per poter potenziare le medicina territoriale di cui i territori hanno tanto bisogno avendo capito dall’esperienza del Covid ( Agira è stata la prima zona rossa in Sicilia ), della necessità di avere servizi vicini ai cittadini. A tal proposito abbiamo elaborato un progetto denominato la “ Collina del benessere “ , che ci auguriamo possa essere finanziato con i fondi del PNRR, oltre a numerosi altri progetti che il mio operoso ufficio tecnico ha prontamente elaborato.
Dal punto di vista turistico quali iniziative intendete intraprendere per incrementare questo settore?
Dal punto di vista turistico intendiamo sfruttare la presenza sul territorio del Sicilia Village Outlet – Centro Commerciale del Centro Sicilia. Qui affluiscono milioni di visitatori che dobbiamo essere capaci di portare, almeno in parte, a visitare le bellezze della nostra città.
Uno degli appuntamenti più importanti della vostra cittadina è la Sagra della Cassatella che coinvolge tutti gli operatori del settore. Vi state adoperando per creare un marchio di qualità?
E’ stato avviato l’iter per il riconoscimento del marchio IGP della cassatella e l’inserimento dei prodotti slowfood.
Negli ultimi anni stiamo assistendo allo spopolamento di molti centri abitati siciliani. I giovani decidono di emigrare per motivi di studio o per andare alla ricerca di un’occupazione. Quali tipi di provvedimenti si possono adottare per arginare tale fenomeno e favorire un ripopolamento di questi luoghi?
C’è in atto un processo di desertificazione e spopolamento delle aree interne e lontane dalle principali arterie di comunicazione. Per cercare di porre un freno a tale fenomeno insieme ad altri 13 comuni delle aree interne, stiamo costituendo l’Unione dei Comuni all’interno della strategia nazionale aree interne per cogliere l’opportunità che la legislazione ci consente. Per quanto riguarda il mio Comune proponiamo un turismo di tipo esperenziale, avendo, grazie agli imprenditori locali, realizzato un albergo diffuso, recuperando vecchie abitazioni dove periodicamente si promuovono mostre di pittura, e un festival della canzone.
Giuseppe Russo