Agricoltura / I robot SmartIsland di Maria Luisa Cinquerrui

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Maria Luisa Cinquerrui SmartIsland

Maria Luisa Cinquerrui è laureata in Ingegneria informatica e delle Telecomunicazioni all’università Kore di Enna. Fin da quando era piccola si è sempre dimostrata appassionata alle tecnologie. Fondatrice e amministratrice di Smartisland Group, si specializza in Intelligenza Artificiale applicata all’agricoltura. Insieme al suo team “Daiki” ha creato un robot di intelligenza artificiale destinato a cambiare il modo di fare agricoltura. Dal 2016 collabora con il team di Digital Magics.

Agricoltura / I robot SmartIsland di Maria Luisa Cinquerrui

Maria Luisa Cinquerrui, 31 anni, originaria di Niscemi, in provincia di Caltanissetta, guida SmartIsland, una startup a forte impatto tecnologico che abbatte i costi di coltivazione. Ha inventato dei piccoli robot con intelligenza artificiale. Quindi li ha messi a lavoro su 150 mila metri quadri di campi in tutta Italia per monitorare le colture e le coltivazioni in serra. Attratta sin da piccola dai computer e dalla risoluzione dei problemi di matematica, ha intrapreso studi di ingegneria e informatica. Grazie a queste ha acquisito molta logica e un grande talento in grado di farla innamorare della programmazione e del design. Oggi lavora nel settore informatico e si occupa di progetti di innovazione digitale in ambito ambientale, sanitario, di sviluppo economico e agroalimentare.

Maria Luisa Cinquerrui, come nasce SmartIsland?

SmartIsland è composto da un team di 4 persone. Ci siamo conosciuti tramite Twitter: in quattro mesi abbiamo ideato 7 progetti che nascono da un modo innovativo di comunicare. E’ una startup giovane, dinamica e innovativa che dal 2014 opera nel campo del precision farming, o dell’agricoltura di precisione, progettando e distribuendo nuove tecnologie per migliorare l’approccio di consumatori e aziende al settore agroalimentare. Esperienza e formazione sono alla base del progetto SmartIsland. Questi sono i punti cardine di un percorso duro ma ricco di riconoscimenti regionali e nazionali che, hanno permesso all’azienda di sviluppare un elevato potenziale di crescita.

Maria Luisa Cinquerrui e i robot contadini che aiutano nelle campagne

L’ Italia vittima dei cambiamenti climatici sempre più sfavorevoli, che determinano riduzione dell’acqua nel suolo ed erosioni del suolo, è un paese a rischio desertificazione e siccità, soprattutto nelle zone del Sud e nelle isole. Tra le attività più colpite da questa situazione, vi è indubbiamente l’agricoltura. La tecnologia, quindi, svolge un ruolo cruciale quindi per aiutare gli agricoltori a sviluppare metodi di coltivazione sempre più innovativi, efficaci e soprattutto eco-sostenibili. Proprio in quest’ottica si inserisce la “startup” che ha coinvolto oltre 15 aziende di tutta Italia. L’obiettivo era quello di individuare la migliore tecnologia possibile per intervenire nel supporto alla coltivazione del Limone dell’Etna.

Il progetto migliore è stato quello di SmartIsland, mentre sul podio sono salite altre due aziende del settore: Growa e Saba Technology. SmartIsland ha presentato un progetto che prevede un robot di intelligenza e visione artificiale, dotato di sensori di immagine e rilevamento di dati climatici e idrici, grazie ai quali è possibile prevenire lo sviluppo di malattie e monitorare il fabbisogno irriguo delle piante.

SmartIsland di Maria Luisa Cinquerrui: la startup del nisseno che abbatte i costi di coltivazione

Oltre ai campi siciliani i nostri robot si trovano pure in Calabria, Lazio e Trentino Alto Adige. In tutto sono 400 quelli posizionati, ma contiamo di espanderci“. SmartIsland è iscritta nel registro delle imprese innovative. La piattaforma ideata dalla squadra di Maria Luisa consente un controllo dei principali parametri ambientali e climatici delle coltivazioni agricole da casa, sia sul desktop del pc che su tablet e smartphone. La startup ha già ricevuto anche il premio StartCup Sicilia e successivamente è stata selezionata per il premio nazionale dell’innovazione dove si è classificata tra le finaliste.

Progetto Smart Farm

La startup, azienda nata a Niscemi (Caltanissetta) nel 2014, è entrata nel 2017 nella squadra di Digital Magics Palermo, sede siciliana di Digital Magics, che ha acquisito il 5% del capitale sociale. Come primo progetto Smart Farm ha messo appunto proprio il robot di intelligenza artificiale che analizza il suolo e in particolare i microelementi come azoto, fosforo e potassio.

Smart Farm, il dispositivo che previene le malattie

Prevenire le malattie delle piante è fondamentale in frutticoltura per poter salvare per tempo interi raccolti e i relativi costi di gestione. Oggi la tecnologia viene in aiuto dei produttori attraverso un dispositivo in grado di anticipare le problematiche delle piante e quindi le loro malattie. Si chiama Smart Farm ed è l’ultima tecnologia sviluppata dalla startup siciliana, composta da un software di vision farming e da innovativi sensori hardware chiamati Daiki. Alla base del suo funzionamento c’è il rilevamento e l’analisi di diversi parametri di natura climatica, ambientale, irrigua e delle caratteristiche del terreno.

Come funziona Daiki?

Si tratta di un dispositivo a forma di fungo che viene posizionato in profondità nel terreno, a circa a 30-60 cm sottoterra dove si trovano le radici. Da qui i suoi sensori rilevano tutte le informazioni essenziali a comprendere lo stato di crescita di una coltura, se è irrigata e concimata bene. Attraverso l’analisi di dati come temperatura del suolo, umidità del terreno, conducibilità fogliare e irradiazione solare si riesce a monitorare la fase fenologica delle piante e prevenire eventuali malattie, stress idrici, virus o attacchi di parassiti.

I dati raccolti dal dispositivo sono poi inviati ad una piattaforma online a cui accedono i clienti comodamente da pc o smartphone. Gli agricoltori hanno a disposizione un database in cui analizzano tutte le informazioni. Dopo aver fatto questo essi capiscono come e in quali intervalli irrigare, quanta acqua serve ad ogni pianta, per quanto tempo concimare. Tramite l’analisi delle informazioni, Daiki è in grado di informare l’agricoltore dei problemi che stanno avvenendo, oltre ad automatizzare sensori sul campo, azionare la chiusura o l’apertura delle serre o, ancora, attivare l’irrigazione.

Roberta La Terra

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