Randazzo / Il benzinaio Aldo Di Stefano racconta l’assalto criminale subìto: “Penso che i rapinatori mi conoscano bene”

0
95

Mentre le indagini dei carabinieri sulla rapina del 9 dicembre scorso a una pompa di benzina di Randazzo non conoscono sosta, la vittima racconta la drammatica esperienza. Aldo Di Stefano è un uomo sulla sessantina. La sua pompa di benzina era rimasta aperta domenica 8, quando molti randazzesi, e non solo, preoccupati del possibile sciopero previsto a partire da lunedì, si erano recati a fare il pieno. Aldo Di Stefano  esce dal portone di casa alle 9,30 circa di mattina e percorre il breve tratto di strada che lo conduce al garage. Apre la saracinesca ed entra nel garage. Qui viene raggiunto dai due rapinatori a viso coperto che lo buttano a terra, lo prendono a calci e rubano il sacchetto contenente 45.000 euro, che stava andando a versare in banca. Dopo di che i rapinatori scappano e si separano, questo è ripreso da una telecamera, lasciando a terra il signor Di Stefano. aldo di stefanoPassano alcuni minuti prima che Aldo Di Stefano riesca ad alzarsi e a chiamare aiuto. Purtroppo, proprio a causa del fatto che si tratta di lunedì mattina e che molti negozi sono chiusi, nessuno  ha visto nulla ed ha potuto accorrere in suo aiuto. Gli abbiamo chiesto come si sono svolti i fatti sul luogo del delitto, un condominio nel centro dell’abitato di Randazzo. Questo è quanto ha dichiarato: “Hanno approfittato del fatto che sono stato preso alla sprovvista, e che non sono più un giovanotto, con i riflessi e la forza di un tempo. Sono andato subito a sporgere denuncia nella speranza che vengano trovati i responsabili di questo gesto così vile. I carabinieri stanno indagando. Nello stesso tempo sono state scassinate anche diverse pompe di benzina nei paesi etnei della zona, ma è stato escluso che si tratti della stessa banda. Io sono convinto che gli aggressori mi conoscessero, sapessero le mie abitudini e prevedessero le mie mosse”.                                                                                                                                                                                                                       Annamaria Distefano

Print Friendly, PDF & Email