E’ stato certamente un evento, il recente incontro con il prof. Michele Stanca, Presidente dell’UNASA (Unione italiana delle Accademie per le Scienze Applicate allo sviluppo dell’Agricoltura, alla Sicurezza alimentare e alla Tutela ambientale), avvenuto ad Acireale, nella sala “Cristoforo Cosentini”, su organizzazione dell’Accademia degli Zelanti e della Città di Acireale.
Affascinante il tema trattato: “Piante, alimentazione e salute: cosa mangeremo nel 2050 quando saremo 10 miliardi sulla Terra?”
La conferenza è seguita da un pubblico d’eccezione, interessato al video che illustra in modo completo e accattivante vari argomenti.
Il presidente dell’Accademia, dott. Giuseppe Contarino , dà risalto all’inizio dell’attività 2017 e presenta Michele Stanca, professore di Agraria delle Università di Modena e Reggio Emilia, uomo di forte spessore culturale, autore di circa 400 pubblicazioni su riviste scientifiche nazionali e internazionali, sottolineando che è un privilegio la sua presenza in Acireale. Poi, con acume, delinea la situazione attuale di mancanza di cibo che affligge tanti popoli, concludendo che ci sarebbero meno guerre, se ci fosse maggiore giustizia.
L’eloquente prof. Stanca, dopo aver rilevato che l’Accademia di Acireale fa parte dell’UNASA, parla per oltre due ore della millenaria storia delle 220.000 piante, di cui ne abbiamo usato solo cinque mila, mettendo l’accento, nell’ambito della “mezzaluna fertile”, sul frumento e le sue 800.000 varietà, su mais, sulla scoperta della birra, cereali, olivo e vite, nell’esperienza neolitica.
Parla dello sviluppo dell’agricoltura presso vari popoli, attraverso il passaggio dalla produzione spontanea della natura alla coltivazione dei prodotti, agli incroci nei sistemi riproduttivi. In particolare, mette in luce la Sicilia per la produzione di pomodoro, patate e fiori e anche per il frumento.
In relazione al tempo contemporaneo, ovvero dal 1950 ai nostri giorni, il relatore, quale Direttore del Centro di Ricerca per la Genomica e la Postgenomica animale e vegetale di Fiorenzuola d’Arda, intrattiene il pubblico su programmi di miglioramento genetico convenzionale e molecolare, facendo appello alle nuove biotecnologie. Pertanto, in nome della Genetica vegetale, nel 2050 è assicurato buon cibo per i dieci miliardi di esseri umani.
Anna Bella