Nell’Aprile dello scorso anno, dopo otto mesi di chiusura a motivo dell’incendio del 29 Agosto del 2020, ha riaperto la riserva naturale dello Zingaro, con la speranza di poter attrarre ancora moltissimi turisti.
Lo Zingaro: l’antica “Cetaria”
La riserva si trova nel tratto di costa tra San Vito Lo Capo e Castellammare del Golfo, sette chilometri di natura incontaminata, divenuta una delle più famose e visitate in Italia. Venne istituita nel 1981 dalla Regione Siciliana, tuttavia non si sa perché la zona si chiami “zingaro”, nonostante da alcune notizie viene indicata la presenza di una colonia di Lombardi nel XIII secolo. Gli antichi latini e greci la chiamavano “Cetaria” per l’abbondanza di tonni che si trovavano nelle sue acque. La prima spiaggia che si incontra è Tonnarella dell’Uzzo, la più affollata soprattutto in estate e raggiungibile tranquillamente a piedi. Per coloro che invece hanno voglia di più tranquillità e di camminare vi sono sei calette situate negli angoli più nascosti della riserva. Il mare sicuramente è il più suggestivo con i suoi toni di verde e di azzurro, poi gli scogli appuntiti che separano le varie spiaggette.
Lo Zigaro: natura incontaminata
Anche la vegetazione contribuisce a creare un’esplosione di colori, sicuramente la palma nana è il simbolo della riserva, in passato infatti i contadini con le sue foglie creavano degli oggetti di uso quotidiano. C’è talmente tanta importanza per la natura che la riserva può essere visitata solo a piedi per non disturbare le specie di animali che proprio qui trovano il loro habitat naturale. Lo Zingaro, quindi, è particolarmente famoso per le spiagge, per i fondali cristallini e per le grotte sottomarine. Esistono però molte realtà antropologicamente rilevanti come il Borgo Cusenza, un gruppo di case abbandonate negli anni ’50, che testimoniano la presenza di una civiltà contadina. Importanti sono i sentieri della riserva fruibili da tutti, i classici percorsi sono tre:il primo corre lungo la costa da un punto all’altro della riserva; il secondo prevede un percorso a zig-zag; infine il terzo è adatto ai più sportivi poiché attraversa tutto lo zingaro dall’alto al basso.
Riserva dello Zingaro: la riapertura dopo l’incendio
Lo scorso aprile la riserva ha parzialmente riaperto grazie ai lavori da parte dell’Assessorato Regionale al Territorio e Ambiente. È stata infatti decisa la riapertura dell’ingresso Sud, lato Scopello, e nord, lato San Vito lo Capo. Per quanto riguarda il lato costiero è fruibile solo nei sentieri che portano che portano a Cala Capreria e Tonnarella dell’Uzzo.
La natura è stata in grado di riappropriarsi dei propri spazi contro la negligenza dell’uomo. Gli assessori regionali hanno infatti tenuto a dichiarare: “E’ un momento di grande gioia, perché siamo riusciti a mettere in sicurezza e restituire ai visitatori uno dei gioielli naturalistici della nostra isola. Difendiamo questi luoghi, proteggiamoli dalla violenza sconsiderata di chi non ha a cuore l’ambiente e il territorio”.
Riserva dello Zingaro: le attività e “il Trail dello Zingaro”
La riserva è accessibile sia d’estate che d’inverno, soprattutto per gli amanti del trekking in questo periodo. Di certo non deve mancare l’abbigliamento adeguato e tutto il necessario per evitare il più possibile gli incidenti che potrebbero verificarsi durante il percorso. Ovviamente lungo i sentieri è possibile riposarsi nei Rifugi, chiedendo prima il permesso alla Riserva. Inoltre, all’interno dell’area si trovano cinque musei. La riserva è quindi importante poiché rappresenta un invito a rispettare la natura e non inquinare, proprio per questo motivo l’unico divieto è quello di rimanere oltre i 300 metri dalla riva con barche a motore acceso.
Inoltre, il 13 Marzo è ritornato il Trail dello Zingaro, una manifestazione di corsa a piedi agonistica lungo i sentieri della riserva. La gara si è svolta su una distanza di 33 Km. I partecipanti, grazie a questa manifestazione, hanno la possibilità di correre immersi tra i sentieri in una natura incontaminata.
Valeria Finocchiaro e Gloria Manciagli