Amici delle Missioni / Volontari con il diacono Genco in partenza per la Guinea Bissau per la costruzione di un ospedale

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Amici delle Missioni

Alla vigilia dell’ennesima partenza per la Guinea Bissau, abbiamo incontrato il gruppo degli “Amici delle missioni” guidato da Sebastiano Genco, fondatore e animatore dell’associazione acese.

“Se l’istruzione è la porta d’ingresso alla libertà, alla democrazia e allo sviluppo sociale di ogni bambino africano”, come affermava Nelson Mandela, la gravidanza per la donna e per il nascituro è un crocevia tra la vita e la morte.
Ci riferiamo alla terra d’Africa, dove gli accertamenti preventivi della gravidanza in preparazione al parto nemmeno esistono. Dove si partorisce ancora su un tavolo di legno all’aperto, dove si nasce o si muore, a volte vittima il neonato, a volte la madre.

Quelle in partenza sono persone che, conoscendo le necessità di questi popoli, danno risposta attiva impegnandosi direttamente e portando aiuto. Coscienti di trovare al loro arrivo bambini, ragazzi, persone di tutte le età, che aspettano con ansia e amore il ritorno di quanti da oltre 25 anni percorrono questa rotta.

Volontari in un villaggio della Guinea Bissau

Oggi partono per una missione molto importante. Quella di concretizzare col Governo locale  un accordo che vedrà impegnate le due parti per la costruzione e la realizzazione di un ospedale. I termini dell’accordo prevedono che il Governo possa prendersi carico delle attrezzature sanitarie, del funzionamento dell’ospedale e del personale medico.  Mentre la struttura sarà realizzata a carico dell’associazione.

Amici delle Missioni, volontari in partenza per la Guinea Bissau

I volontari in partenza per lo Stato africano “Guinea-Bissau” sono: Matteo Rizzo, geometra, e Roberto De Grazia, architetto, coadiuvati dall’instancabile presidente Sebastiano Genco. Da Enzo Caputo, più volte volontario in missione in Guinea-Bissau, apprendiamo che il primo lotto dei lavori per la realizzazione dell’ospedale sarà dedicato al reparto di maternità.

Enzo confessa quanto sia stata profonda e assidua la sua presenza nelle missioni in Africa. “Non riesco a farne a meno – dichiara con forte emozione. – Il mio primo viaggio da volontario è stato nel 2016 con l’ associazione Amici delle Missioni insieme a mia moglie.  Da allora ogni anno siamo tornati là perché una parte di noi è rimasta in quel paese dove la gente, pur non avendo nulla, ti regala il proprio cuore”.

Enzo Caputo cura la gestione dei ragazzi che l’associazione
sostiene allo studio

Dal 2018 mi occupo della gestione dei ragazzi che l’ associazione sostiene allo studio. Li incontro tutti (sono circa 300) e incontro anche le loro famiglie oltre ad andare nelle scuole. I genitori dei ragazzi ti rendono partecipe di quello che i figli fanno, perché per loro sei parte della loro famiglia. I ragazzi sono pieni di sogni che sperano di poter realizzare, impegnandosi a dismisura nello studio”.

Una ragazza “Uillaba” che l’ associazione sostiene da tempo io ho avuto modo di seguirla-continua. – Nel suo percorso scolastico è sempre stata la prima della classe e si è diplomata con il massimo dei voti. Con lei ho intrapreso un dialogo per capire cosa voglia fare in futuro. Ha risposto con molta umiltà che, se fosse possibile, vorrebbe iscriversi all’ università in Medicina, così da medico potrebbe aiutare la gente del suo villaggio.
Queste piccole/grandi storie danno la carica e la forza giusta per continuare questa mia missione”.
Ricorda sempre con gioia la gratitudine che la popolazione manifesta nei confronti di quanti portano sollievo alle loro sofferenze. Bambini di un villaggio in Guinea Bissau

La testimonianza di Giuseppe Pappalardo

Si inserisce nel racconto Giuseppe Pappalardo, un altro volontario. “Nel febbraio del 2020 ho avuto il piacere e la forza di accettare l’invito a partecipare all’annuale missione in Africa, in Guinea-Bissau, fattomi da Genco.
Da 25 anni l’associazione Amici delle Missioni di Acireale ha investito in quel territorio poverissimo tutto lo sforzo fisico, spirituale ed economico, frutto dei tanti aderenti, amici e simpatizzanti, per il miglioramento delle condizioni di vita della gente del posto.
La partecipazione a questi progetti ha permesso a tanti giovani di sperare nel futuro senza bisogno di scappare dalla propria miseria lasciando la propria terra. Giovani studenti che con molto orgoglio promettono di voler fare e spendersi per la terra natia”.

La mia personale esperienza è stata più emozionante del previsto. I primi giorni  anche imbarazzante e scoraggiante, nel vedere le condizioni di vita di quelle povere persone. Poi, giorno dopo giorno, ti rendi conto che non tutto è perduto. E che quello che l’associazione ha realizzato e continua a realizzare con l’aiuto dei religiosi ed i volenterosi del posto è notevole.

Una scuola costruita in un villaggio
Una scuola costruita in un villaggio

Le iniziative realizzate in Guinea Bissau

In Guinea-Bissau le istituzioni statali  quasi non esistono, quindi niente scuole, niente ospedali, niente strade. Con gli aiuti economici raccolti dall’associazione in quel mese di mia partecipazione attiva abbiamo inaugurato una scuola elementare nel villaggio di Olossato. Una struttura chiamata Rajio do sol (raggio di sole), che accoglie circa 400 bambini del posto, fornita di aule e mensa. Sono state acquistate attrezzature ludiche (scivoli, altalene e altro) per i bambini di un’altra scuola.

Abbiamo progettato e realizzato un impianto fotovoltaico per una piccola azienda agricola gestita dalle suore della missione di Bula. Sono stati realizzati e inaugurati dei pozzi dove attingere l’ acqua.  Abbiamo censito e monitorato le attività didattiche finanziate per il sostegno degli studenti adottati a distanza. Sono 300 gli scolari e studenti che tramite il contributo delle adozioni a distanza hanno la possibilità di frequentare la scuola. Sicuramente è nostro compito anche controllare che i soldi vengano spesi in modo corretto e che gli scolari e gli studenti abbiano giusta e buona istruzione e frequenza scolastica assidua. Ricordo con piacere l’affetto, l’accoglienza e la dignità di questa gente pur se poverissima. Bambini vivaci, ubbidienti e disciplinati”.

Il richiamo irresistibile delle missioni….

Abbiamo chiesto a Katia, moglie di Genco cosa pensa di questa ennesima partenza del marito. La risposta è eloquente: “Mio marito con la testa non è mai tornato, è rimasto in Africa già dalla prima sua missione, 26 anni or sono”. E non è il solo.
Il gruppo degli Amici delle missioni conta una nutrita schiera di volontari che vivono con ansia l’attesa che li separa dalla partenza per il campo annuale. Il prossimo sarà effettuato nel febbraio 2024.

Ci sentiamo di lanciare un appello a quanti vorranno donare per sostenere imprese umanitarie in Africa. Lo potranno fare tramite bonifico all’Associazione: Banca Fideuram Iban: IT29W0329601601000066400368;
Poste Italiane Iban: IT43X0760116900001025186253; 5XMille C.F.: 900366308.
L’importo dei versamenti potrà essere portato in detrazione ai fini fiscali, specificando opportunamente la causale.
Per chi volesse mettersi in contatto telefonico con Sebastiano Genco, presidente dell’associazione, può farlo al numero 329 5613808.

                                                                                                                                         Giuseppe Lagona

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