Come volevasi dimostrare. La polirematica usata abitualmente al termine di una dimostrazione matematica per segnalare la validità di un teorema, o più generalmente di un’opinione, ben si attaglia al risultato dell’elezione del sindaco a Giarre. Il dott. Leo Cantarella, sostenuto da ben sei delle quattordici liste presentate, sembra aver letteralmente trionfato ottenendo oltre il 52% dei consensi. E’ così stando ai risultati in nostro possesso mentre scriviamo la notizia (21 sezioni scrutinate su 31 totali).
A Giarre hanno votato 14.656 elettori, pari al 58,72% degli aventi diritto. Risalta subito come quattro elettori su dieci si siano astenuti, dato poco confortante quando si parla di esercizio dei diritti politici costituzionalmente garantiti, a prescindere dall’insito dovere civico.
In molti, invero, avevano già dato per scontata l’affermazione di Cantarella. Ovverosia che a Giarre non sarebbe stato necessario il ballottaggio, in considerazione della quantità di liste e candidati che lo appoggiavano. L’unico a poter competere sulla carta, l’omonimo Patanè, sostenuto da cinque liste, è stato ben distanziato, avendo ottenuto circa il 22% dei voti totali.
Leo Cantarella ha sbaragliato gli altri tre candidati
Era altresì ovvio che gli altri tre candidati, Patrizia Lionti (poco meno del 10%) , Elia Torrisi e l’uscente Angelo D’Anna (entrambi con circa l’8%), che ebbe una grande affermazione al ballottaggio nelle scorse elezioni, con una sola lista avrebbero potuto fare ben poca strada. Nulla togliendo alle competenze, alle capacità ed all’impegno di ciascuno di loro. Ma in politica, si sa, più che la qualità sono i numeri a vincere.Cantarella, 58enne medico di medicina generale, sposato e padre di tre figli, ha già ricoperto ruoli importanti all’interno dell’amministrazione giarrese. Ed è figlio dell’indimenticato sindaco Nello Cantarella, scomparso nel 2002 ed al quale è dedicato un busto bronzeo nel parco giardino di Macchia di Giarre.
Nei giorni scorsi aveva affermato che il suo obiettivo è quello di restituire a Giarre il ruolo di primo piano ormai perso da tanto tempo.
“Sono stato lontano dalla politica attiva per circa dieci anni -aveva precisato l’attuale neo sindaco- e il progetto alla base della mia candidatura è frutto della volontà di riannodare un legame diretto e di fiducia con la cittadinanza”.
Invero attorno al suo nome si sono aggregati esponenti provenienti da diverse (e talora stridenti, a dirla tutta) esperienze politiche. Dal PD alla Lega, da esponenti di destra a sindacalisti di sinistra, senza dimenticare, ovviamente, gli storici moderati centristi.
“A prescindere dall’appartenenza politica -aveva spiegato Cantarella- la libertà d’impresa, la reciproca solidarietà ed il bene comune sono i valori che vogliamo condividere con passione con tutti i cittadini di buona volontà che vorranno unirsi in un percorso che risollevi le sorti di Giarre, partendo dal ripristino dell’ordinaria, buona e sana amministrazione”.
Al nuovo sindaco auguri di un proficuo lavoro, nell’interesse di Giarre e dei Giarresi.
Mario Vitale