(29-3-2014) È in corso di svolgimento in tutte le diocesi del mondo “24 Ore per il Signore”, l’iniziativa lanciata da Papa Francesco alla fine della recita dell’Angelus di domenica 23 marzo. Una specie di “festa del perdono”, che ha lo scopo di avvicinare i fedeli al Sacramento della Penitenza e della Riconciliazione.
Anche la Diocesi di Acireale aderisce all’iniziativa, come annunciato in un comunicato stampa dell’Ufficio diocesano Comunicazioni Sociali. Pertanto nei giorni 28 e 29 marzo “la Basilica Cattedrale rimarrà aperta per consentire a quanti lo desiderano di accostarsi al Sacramento della Penitenza, in comunione con tutta la Chiesa”. In particolare sabato 29 l’apertura è estesa a tutta la giornata, dalle ore 9 alle 20.
Lo stesso Papa Francesco nel pomeriggio di venerdì 28 è sceso nella Basilica di San Pietro per impartire ai fedeli il sacramento della riconciliazione, ma prima di prendere posto in un confessionale, si è inginocchiato davanti ad un sacerdote per ricevere lui stesso l’assoluzione.
Ancora una volta Papa Francesco – come ci ha abituati da circa un anno a questa parte – compie un gesto che viene fatto per la prima volta a livello universale. Sia lui che i suoi predecessori hanno detto più volte che anche il Papa è un uomo, che anche il Papa può peccare, che anche il Papa ha bisogno di confessarsi, ma non era mai successo – in tutta la storia della Chiesa – che un Papa si confessasse e ricevesse l’assoluzione pubblicamente, come ha fatto ieri Papa Francesco.
Ancora una volta egli ha dimostrato che la forza dell’esempio vale più di qualunque discorso fatto di belle parole. E non è la prima volta, nel corso del suo primo anno di pontificato, che lui per primo ha fatto ciò che chiedeva di fare ai fedeli.
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