A 150 anni dalla nascita e 85 dalla morte, Angelo Musco è stato ricordato nella sala “Cosentini” della Biblioteca Zelantea di Acireale. L’occasione è stata fornita dalla pubblicazione del libro “Càspeta! Il cinema di Angelo Musco”, curato da Mario Patanè e Nino Genovese. I due curatori erano entrambi presenti, insieme con il nipote dell’attore Angelo Musco junior. Ed è stato lo stesso Mario Patanè (acese ma romano d’adozione), socio dell’Accademia degli Zelanti e Dafnici, a condurre la serata. Relatore e presentatore del volume un ospite insolito: mons. Giovanni Mammino, vicario generale della diocesi di Acireale e direttore dell’Archivio storico diocesano, esperto di storia locale e lui stesso socio dell’Accademia.
Musco, non solo attore teatrale, ma anche interprete cinematografico
Dopo i saluti e l’introduzione del presidente dell’Accademia Zelantea dott. Michelangelo Patanè, mons. Mammino ha brevemente presentato la figura del noto attore catanese Angelo Musco (1871-1937), passando poi ad illustrare il libro dei due esperti, i quali hanno avuto il pregio di riportare alla luce le interpretazioni cinematografiche del Musco (poco conosciute in verità); alle loro ricerche il relatore ha voluto associare l’opera di un altro critico ed esperto locale, il compianto Sebastiano Gesù, originario di Santa Venerina.
Dalle parole del relatore è emersa la straordinaria figura artistica di Angelo Musco, notissimo come attore teatrale, ma poco noto come interprete cinematografico. Egli ha infatti interpretato undici film ispirati ad altrettante opere teatrali, ma è solo con l’avvento del sonoro che Musco riesce a “bucare lo schermo”, dal momento che la sua arte espressiva ed interpretativa non riusciva ad esprimersi bene con il cinema muto.
Ed ecco che trovano vita anche sullo schermo i classici del teatro siciliano, dal “Paraninfo” all’“Aria del continente”, da “Fiat voluntas Dei” all’“Eredità dello zio buonanima”, ma anche “Pensaci Giacomino” e “Gatta ci cova”; ultimo viene “Il feroce Saladino”, scritto, pare, appositamente per lui. Citato pure il film “Cinque a zero”, del 1932, che per tanto tempo si era ritenuto scomparso, dove si parla di una famosa partita di calcio tra la Roma e la Juventus, vinta proprio con il punteggio di cinque a zero dalla Roma.
Mario Patanè e Nino Genovese hanno coordinato il lavoro di una squadra di esperti
“La parte centrale del volume – ha continuato padre Mammino – è dedicata a dodici schede cinematografiche e a sei testi di Angelo Musco, mentre la bibliografia è curata da Nino Genovese.” Soffermandosi poi sul rapporto fra teatro e cinema in Angelo Musco, il relatore ha sottolineato come le sue capacità artistiche siano al di sopra di cinema e teatro, e la sua “comicità vertiginosa” è comunque irresistibile.
Mario Patanè ha ricordato nel suo intervento un altro studioso di Musco, Alberto Anile, autore dell’introduzione del libro. Ha poi parlato di un ritratto, un bozzetto, una sorta di caricatura, dedicata ad Angelo Musco dal prof. Francesco Patanè (1902-1980), pittore e artista acese padre dell’attuale presidente dell’Accademia Zelantea, il dott. Michelangelo Patanè. Ricordiamo che Mario Patanè, noto esperto e critico cinematografico, ha organizzato e curato per oltre un decennio (negli anni Ottanta/Novanta del secolo scorso) la Rassegna “Incontri con il cinema” di Acicatena e successivamente di “Cinenostrum”.
Nino Genovese (autore, coma già detto, della bibliografia) ha invece sottolineato come il cinema di Musco non sia solo “teatro cinematografico”. Ha inoltre evidenziato che lui e Mario Patanè sono solo i curatori di questo libro, perché esso si avvale infatti del contributo di una quindicina di critici ed esperti del settore.
L’attore Santi Consoli ha intervallato i vari interventi leggendo alcuni brani (“confidenze”) di Angelo Musco, che hanno ravvivato la serata.
Il nipote Angelo Musco junior, il maggiore studioso del nonno senza averlo conosciuto
L’intervento conclusivo è stato quello dell’omonimo nipote di Angelo Musco (figlio del figlio minore Vittorio), il quale ha evidenziato che i suoi ricordi del nonno sono frutto dei racconti di suo padre, essendo egli nato nel 1965 e non avendo quindi conosciuto direttamente il suo antenato, morto nel 1937. Ha raccontato pure qualche aneddoto, come quello secondo il quale Angelo Musco abbia accettato di interpretare dei film per lasciare un ricordo della sua persona e della sua arte ai propri figli, avuti in età matura, essendosi sposato solo all’età di 52 anni.
Infine, Mario Patanè ha annunciato una piccola chicca, che ha arricchito la serata e incuriosito i presenti: uno dei film riscoperti è intitolato “C’era una volta Angelo Musco”; si tratta di un film antologico dedicato all’attore e che è stato restaurato dalla Cineteca Nazionale. Il film verrà presentato, quale omaggio al comico siciliano, durante la prossima edizione del “Taormina film Fest 2022”, alla fine di giugno. Mario Patanè farà in modo di poterlo presentare ai primi di luglio anche ad Acireale, e con molta probabilità proprio nei locali della biblioteca-pinacoteca “Zelantea”.
Nino De Maria