Anniversario / Due anni fa la beatificazione di P. Gabriele Maria Allegra, “Una vita tradotta dalla parola di Dio”

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Come non ricordare quel mattino assolato del 29 settembre di due anni fa, quando nella gremita piazza del Duomo di Acireale, si svelava il drappo con l’effigie del beato padre Gabriele Maria Allegra. Un bellissimo giorno di festa per la Chiesa Universale e per la nostra Chiesa locale  che gioiva per l’amore vissuto da padre Gabriele, un amore grande per Dio e per gli uomini.

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Padre Vincenzo Piscopo

Fra’ Gabriele nasce il 26 dicembre 1907 a S. Giovanni La Punta e a soli 11 anni entra nel Convento dei Frati Minori di S. Biagio in Acireale, per iniziare il cammino del seminario. Successivamente recatosi a Roma, completa gli studi teologici preparandosi per la vita missionaria in Cina. Qui traduce la Bibbia in cinese, nell’edizione cattolica, fonda uno Studio Biblico ad Hong Kong e fonda uno Studio sociologico a Singapore. Muore il 26 gennaio 1976. Le sue spoglie mortali si trovano nel Convento dei Frati Minori di San Biagio ad Acireale che festeggiano la memoria liturgica del Beato il 26 gennaio.

In occasione del secondo anniversario della Beatificazione di padre Gabriele Maria Allegra, abbiamo intervistato padre Vincenzo Piscopo, vicario della fraternità dei Frati Minori del Convento San Biagio e responsabile – assistente del Terz’Ordine Francescano secolare.

A padre Vincenzo abbiamo chiesto cosa abbia apportato l’evento della Beatificazione, nella vita spirituale  dell’Ordine Francescano e nell’ambito laicale.

A suo parere, l’evento della Beatificazione ha apportato in generale un risveglio di fede per tutti, in modo particolare ha garantito un certo entusiasmo nel valutare questo frate, gigante sia della dottrina  e sia della cultura, poiché avendo preso  come maestri nella sua vita  spirituale due figure importanti del XIII secolo, San Bonaventura da Bagnoregio e il Beato Giovanni Duns Scoto, ha ereditato da questi maestri  due aspetti fondamentali della vita spirituale: da  San Bonaventura l’aspetto della contemplazione e dal Beato Scoto la dottrina mariologica, sempre però in riferimento al carisma francescano che è quello della Riparazione, “Va’ Francesco, ripara la mia Casa”. P. Gabriele ha riparato la Casa, cioè la Chiesa, con la dottrina, la fede e la cultura e in modo particolare con la traduzione della Bibbia in lingua cinese, portando così la luce di Dio al popolo cinese, che lui amava tanto. Inoltre la beatificazione ha dato l’occasione, alla gente, di far conoscere sia p. Gabriele, sia ancora meglio il Francescanesimo. Padre Gabriele ha acceso una lampada e ha fatto brillare la luce della Chiesa, sia con la Parola tradotta e sia con la sua vita tradotta dalla Parola.

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La cappella all’interno della chiesa di S. Biagio che ospita le spoglie mortali del beato Gabriele Allegra

“Il messaggio che il Beato sembra voglia dare all’uomo di oggi – ha osservato ancora padre Piscopo – è quello di dargli una mano a far comprendere il senso della vita e che solo con la lampada della Parola di Dio l’uomo può essere aiutato a vivere la sua quotidianità, basata non solo sulla ragione e sul sentimento, ma soprattutto sulla fede”.

A due anni dalla beatificazione, l’Ordine Francescano ha promosso un pellegrinaggio delle reliquie del Beato, pellegrinaggio che s’è iniziato il 29 settembre con la Celebrazione Eucaristica nella Chiesa Matrice di San Giovanni La Punta, conducendosi in processione fino alla Chiesa Madonna della Ravanusa. Il pellegrinaggio delle reliquie durerà per ben due anni, visitando vari Conventi e Monasteri Francescani della Sicilia.

 Letizia Franzone

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