È stata una cerimonia intima quella organizzata martedì 23 novembre nei locali dell’archivio storico diocesano di Acireale per festeggiare i 50 anni di sacerdozio di don Giuseppe Arcidiacono, già parroco di Monterosso-Lavinaio e per quarantasette anni (dal 1967 al 2014) direttore del medesimo archivio. Un incontro tra amici, quello promosso dal vicario generale della diocesi acese (nonché successore di don Arcidiacono nella direzione dell’archivio) mons. Giovanni Mammino, che ha voluto scegliere come luogo d’incontro per rendere il doveroso omaggio al sacerdote, in occasione di questa importante ricorrenza giubilare, proprio i locali di palazzo D’Amico (secondo piano), da qualche anno rinnovati, dove per tanti anni don Giuseppe ha speso con profitto le sue energie.
Nel suo discorso commemorativo il vicario ha ricordato l’encomiabile impegno di don Giuseppe nel creare l’archivio, dando una razionale sistemazione ai documenti, nel ricercare instancabilmente i contributi necessari presso le pubbliche amministrazioni. E anche nell’accogliere sempre benevolmente, insieme alla signorina Tina Castorina, gli studiosi che in archivio si recavano per le loro ricerche. “Un archivio – ha evidenziato con soddisfazione mons. Mammino – che grazie alla sua opera si è posto all’avanguardia, a livello nazionale, allorquando si provvide, agli inizi del secolo corrente, alla digitalizzazione dei documenti antichi”.
Una targa ricordo a don Arcidiacono
Ha preso poi la parola don Giuseppe Arcidiacono per aggiungere dei ricordi personali, riportandosi con la memoria sin dai tempi della sua ordinazione sacerdotale. Tanti i personaggi e gli aneddoti richiamati, a cui si sono aggiunti quelli degli amici studiosi presenti, che hanno fatto omaggio al festeggiato di una targa-ricordo, consegnata a nome di tutti dal prof. Salvatore Licciardello “a testimonianza della nostra gratitudine per l’appassionato impegno messo a servizio della conservazione, riqualificazione e digitalizzazione del fondo documentario antico”. Una attestazione di stima ed affetto molto apprezzata da chi – è giusto riconoscerlo – ha fatto dell’archivio diocesano acese un modello di efficienza.
Momento altamente emotivo è stato poi, nella sala di lettura dell’archivio, la svelata di un ritratto del festeggiato, opera del pittore Giuseppe Giuffrida. Il quadro ricorderà a tutti gli studiosi che lo frequenteranno l’amorevole cura con cui padre Giuseppe ha svolto qui il suo lungo servizio. E la riconoscenza che questo gruppo di amici gli ha voluto manifestare pubblicamente, in occasione dell’importante traguardo dei cinquanta anni di vita sacerdotale.
“Certamente, tirando le somme, si sente anche il peso del non realizzato. Di ciò che avrei potuto fare meglio, dei problemi non affrontati per timidezza o per paura… Spero che il bene fatto possa coprire quanto non ho avuto la forza, il coraggio e la volontà di realizzare. Di tutto rendo grazie al Signore, anche delle mie carenze, che mi hanno permesso l’umiltà e la giusta consapevolezza di me stesso”. Così ha scritto padre Arcidiacono nell’immaginetta-ricordo distribuita agli intervenuti.
Guido Leonardi