Il “resort mansardato” del direttore (come lo ha soprannominato Graziella, l’ineffabile segretaria di redazione) ha ospitato ancora una volta la serata di convivialità della famiglia de “La Voce dell’Jonio”.
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Com’è ormai consuetudine da diversi anni, infatti, redattori vecchi e nuovi – accompagnati dai gentili compagni e compagne, coniugi, “ziti” e similari – si riunisce all’inizio del nuovo anno per lo scambio degli auguri e per trascorrere una serata in serenità tra giochi, chiacchiere e consumazioni varie. I più incalliti si riuniscono al tavolo da gioco, e tra una briscola (a quattro o a cinque, secondo la disponibilità), una “scala quaranta” ed un pokerino trascorrono allegramente qualche mezz’orata di tempo, senza tuttavia disdegnare anche qualche giro a “sette e mezzo” o persino a scopa. I più dinamici invece si cimentano in un mini torneo di ping pong. Tutti poi si esercitano nello sport preferito, il “taglia e cuci”, con chiacchiere a gogò, mentre i più giovani – ma anche i meno giovani – sfarfalleggiano dall’uno all’altro convenuto, cercando magari di ingraziarsi le simpatie di qualche “giovin donzella”.
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Ma il momento cruciale della serata, il più atteso da tutti ed il più movimentato, è sicuramente quello in cui arrivano cibi e bevande, per scoprire le leccornie apparecchiate all’uopo dal direttore e dalla sua amabile consorte, ed anche i capolavori approntati dagli esperti di “culinaria”. Quest’anno le specialità della casa sono state rappresentate da numerose maxi pizze di vari gusti, arancini e cipolline, il tutto fornito dal valente rosticciere sotto casa e innaffiato da vini bianchi e rossi locali. Gli esperti – ma soprattutto esperte – in “culinaria” hanno fornito in questa occasione degli ottimi ed apprezzati preparati dolciari – crostate, torte alla frutta ed al cioccolato, “passerotti” piemontesi – subito innaffiati dal benaugurante spumante, in doppia versione dolce e “brut”. È stato pure festeggiato un compleanno al buio, nel senso che non si sapessero gli anni compiuti, ma trattandosi di una signora, si può anche accettare una tale mancanza di informazione.
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Dopo le laute libagioni, si riprendono le danze (si fa per dire, perché le uniche cose che mancano sono proprie le musiche ed i balli): i giochi di carte, le chiacchiere – tante chiacchiere! – ma non più il ping pong per via dell’appesantimento digestivo.
Numerosi i partecipanti – circa una trentina –, in maggioranza veterani, con qualche “new entry”, e numerosi anche gli assenti, a causa del freddo e dei malanni di stagione. Quando l’ora si è fatta alquanto tarda, tutti hanno preso congedo, calorosamente salutati dal direttore e gratificati dalla sua strenna: una pregevole agenda del nuovo anno ricca di informazioni utili, notizie curiose e ricette tradizionali sicule.
Una serata piacevole per tutti, diversa dal solito e che ha sicuramente contribuito a rinsaldare i rapporti personali e professionali. Per questo è una tradizione che viene mantenuta e rinnovata ogni anno, con la speranza di poterla portare avanti nel tempo il più a lungo possibile.
Nino De Maria