Il 26 giugno presso l’area COM di Acireale ha avuto luogo la manifestazione “Let’s play at the COM! Giochi in strada!”, organizzata dai giovani della parrocchia SS.mo Salvatore e guidata dal parroco don Marcello Zappalà.
Per avere maggiori informazioni sull’iniziativa, abbiamo intervistato don Marcello.
– Come nasce quest’iniziativa?
“L’iniziativa nasce dal desiderio di lasciare le mura della chiesa e andare in strada come dice Papa Francesco, per incontrare coloro che generalmente non sono dentro la chiesa; quindi non aspettiamo che arrivino dentro le mura, ma andiamo noi stessi a cercarli.”
– L’idea è dei giovani?
“L’idea nasce dal dialogo, ognuno dice la sua e poi si giunge a qualcosa di nuovo.”
La lista dei giochi in cui si sono cimentati i bambini è stata pensata invece dai ragazzi che hanno scelto: tiro alla fune, bowling, tiro del pallone nella porta, e il trasporto di una pallina su un cucchiaio tenuto in bocca.
Gli organizzatori hanno occupato un angolo dell’area COM, invitando i bambini nelle vicinanze a partecipare al divertimento, all’allegria del gioco. Lo stare insieme e il gioco sono stati i protagonisti del momento.
In un’epoca come la nostra, in un inarrestabile progresso tecnologico, il gioco conserva ancora la sua importanza nella crescita e nella socializzazione, e può farsi mezzo di trasmissione di messaggio?
A questa domanda, don Marcello risponde speranzoso ed ottimista: “Sicuramente sì. I nostri ragazzi sono sempre più chiusi dietro videogiochi e computer. Scendere in piazza per incontrare, e – perché no? – scontrarsi, con gli altri diventa un modo per abbattere dei muri che si stanno costruendo. Il primo messaggio che passa è quello della fraternità e quindi il rispetto, l’osservanza delle regole e la preghiera.”
E proprio la preghiera è stata l’atto conclusivo della serata. Bambini, ragazzi e genitori si sono dati la mano formando un grande cerchio e hanno rivolto la preghiera al Padre Nostro.
Così il gioco e la preghiera sono stati i mezzi con i quali i partecipanti hanno voluto far conoscere Gesù.
Eugenia Castorina