Lo scorso 21 maggio i 27 governi UE nell’ambito del Consiglio dell’Unione Europea hanno approvato l’Artificial Intelligence Act. La normativa, su cui si era già espresso positivamente il Parlamento Europeo il 13 marzo in sessione plenaria, è un unicum a livello mondiale. La legge sull’intelligenza artificiale dell’UE è, difatti, la prima legislazione al mondo in materia ed entrerà in vigore entro due anni sull’intera area dell’Unione. Le tappe saranno le seguenti: dopo essere stata sottoscritta e pubblicata in Gazzetta Ufficiale dell’UE, entrerà in vigore 20 giorni dopo, per poi essere totalmente applicabile trascorsi 24 mesi, ovvero a giugno 2026.
Alcune disposizioni avranno però tempistiche differenti. I divieti di pratiche proibite saranno applicabili dopo 6 mesi, i codici di condotta dopo 9 e le norme generali sull’IA (compresa la governance) dopo 12. Gli obblighi per i sistemi ad alto rischio, invece, avranno una posticipazione di un altro anno, divenendo applicabili dopo 36 mesi. Tra le nuove norme già attive vi è quella che ha sancito l’istituzione dell’Ufficio ad hoc sull’IA all’interno della Commissione Europea. Questo verrà integrato da un forum consultivo per gli attori interessati (industrie, Pmi, start-up, società civile e mondo accademico).
Artificial Intelligence Act, la prima legge al mondo sull’IA sarà attiva nell’Unione Europea / Scala di rischio
L’AI Act stabilisce una scala di rischio per gli utenti dell’IA, suddivisa in quattro livelli: minimo, limitato, alto e inaccettabile. Al livello inaccettabile viene vietato l’utilizzo di sistemi di manipolazione cognitiva del comportamento, la raccolta non mirata di immagini facciali da Internet o da filmati di telecamere a circuito chiuso per l’implementazione di database di riconoscimento facciale, il riconoscimento delle emozioni sul posto di lavoro e negli istituti scolastici, il conferimento di un ‘punteggio sociale’ da parte dei governi, la categorizzazione biometrica da cui trarre dati sensibili (convinzioni politiche, religiose, filosofiche, orientamento sessuale).
Artificial Intelligence Act, la prima legge al mondo sull’IA sarà attiva nell’Unione Europea / Forze dell’ordine
Vi sono delle deroghe nell’ambito dell’utilizzo dell’IA da parte delle forze dell’ordine. Ad esempio è possibile l’utilizzo di tecnologie di identificazione biometrica da remoto in tempo reale in spazi accessibili al pubblico ma solo per reati specifici, fermo restando l’autorizzazione giudiziaria. L’uso ‘post-remoto’ sarà possibile, invece, solo per ricerche mirate di un individuo condannato o sospettato di commissione di un grave reato. Diversamente, l’utilizzo in tempo reale “limitato nel tempo e nel luogo” sarà permesso nel contesto di ricerche mirate di vittime (rapimento, traffico, sfruttamento sessuale), per la tutela da un rischio di terrorismo “specifico e attuale” e per la localizzazione di un individuo sospettato di aver compiuto reati quali terrorismo, traffico di esseri umani, sfruttamento sessuale, omicidio, rapimento, stupro, rapina a mano armata, partecipazione a un’organizzazione criminale, reati ambientali.
Artificial Intelligence Act, la prima legge al mondo sull’IA sarà attiva nell’Unione Europea / Foundation models ad alto impatto
I foundation models ‘ad alto impatto’ dovranno soddisfare obbligatoriamente diversi requisiti di trasparenza prima dell’immissione all’interno del mercato. Si tratta, infatti, di un tipo di intelligenza artificiale generativa che svolge il suo addestramento nell’ambito di un grande ventaglio di dati generalizzati. Richiederà, quindi, la redazione di una documentazione tecnica, il rispetto della legge UE sul copyright e anche la pubblicazione di dettagli sui contenuti usati.
Artificial Intelligence Act, la prima legge al mondo sull’IA sarà attiva nell’Unione Europea / Sanzioni
Naturalmente sono previste diverse sanzioni in caso di violazione dell’Artificial Intelligence Act. Ogni persona fisica o giuridica avrà la possibilità di reclamare in caso di mancato rispetto del regolamento dell’Unione. In seguito all’inosservanza della legge sull’intelligenza artificiale, l’impresa dovrà conferire una percentuale del fatturato totale annuo nell’esercizio finanziario precedente oppure un importo predeterminato.
Maria Maddalena La Ferla